Bisognerà aspettare ancora un paio di giorni per capire con precisione come si svolgeranno le manifestazioni che accompagneranno lo sciopero del sindacalismo di base del 13 novembre.
Sfumata l’ipotesi di una manifestazione unica sostenuta da tutte le sigle che hanno proclamato lo sciopero (Cobas, Unicobas, CUB, Anief, Sisa, Usi-Surf) e dai coordinamenti che hanno aderito (Comitati LIP, Adida, Mida, Autoconvocati, Partgiani della Scuola e altri ancora), nel pomeriggio di oggi 7 novembre i sindacati e i gruppi promotori (mancavano Cobas e Anief) hanno provato a cercare un punto di incontro, ma tutto è stato rimandato a martedì prossimo quando una delegazione accaompagnata anche da alcuni parlamentari si recherà alla questura per capire quale soluzione adottare.
L’Unicobas vorrebbe mantenere ferma la proposta di un corteo con partenza da Piazza Esedra, come avviene quasi sempre in questi casi. Se però la Questura non dovesse concedere l’autorizzazione, è probabile che -alla resa dei conti – prevalga la mediazione già concordata oggi pomeriggio fra la maggioranza delle sigle: la manifestazione dovrebbe prendere avvio dal Largo dei Partigiani nella zona della Piramide in modo da raccogliere anche il corteo degli studenti che tradizionalmente parte proprio da questa piazza.
A questo punto il corteo si dirigerà verso il Miur dove intanto è previsto il raduno dei Cobas e così, proprio sotto le finestre del Ministero, le diverse sigle dovrebbero trovarsi tutte riunite.
Al di là del non completo accordo sui dettagli organizzativi, tutte le sigle si propongono però gli stessi obiettivi: contrastare l’applicazione della legge 107 e rivendicare con forza l’avvio delle trattative per il rinnovo di un contratto scaduto ormai da 6 anni.
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