E’ tutto pronto nelle sedi dei sindacati di base per lo sciopero della scuola di giovedì e venerdì proclamato da Unicobas, Cobas Scuola Sardegna, USB e CUB Scuola (quest’ultimo sindacato però sciopera sono nella giornata del 25).
Molte le manifestazioni in programma nelle diverse piazze italiane.
Nella mattinata di giovedì sono previsti, tra gli altri, presidi ad Asti, Livorno, Napoli, Pisa, Siena.
Venerdì mattina sarà la volta di Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli e Torino.
A Roma è prevista una manifestazione a Monte Citorio, davanti al Parlamento, per l’intera giornata di giovedì; nella mattinata di venerdì è invece in programma un presidio in viale Trastevere davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione.
I motivi della protesta sono stati ampiamente illustrati non solo con comunicati e documenti ma anche con assemblee on line (per quella organizzata dall’Unicobas si sono contati migliaia di contatti e centinaia di interventi).
La piattaforma delle rivendicazioni è ampia e in linea con le precedenti proteste dei sindacati stessi: massimo 15 alunni per classe ed assunzione di 240mila insegnanti, stabilizzazione dei 150 mila precari con tre anni di servizio attraverso un concorso accessibile a tutti, aumento degli organici della scuola dell’Infanzia, stabilizzazione diretta degli specializzati di sostegno e percorsi di specializzazione per chi ha esperienza pregressa.
Quanto alle risorse i sindacati di base hanno le idee chiare: una parte consistente del “recovery fund” (209 miliardi in tutto) deve essere impiegata per la scuola.
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