In questi casi è scoppiato il caso delle scommesse sul calcio da parte di stessi giocatori, come Nicolò Fagioli, in forza alla Juventus. Come riporta Fanpage.it, i legali del calciatore hanno raggiunto l’accordo con la Procura federale per patteggiare la squalifica per aver piazzato scommesse (non importa se su siti legali o meno) sul suo sport, ovvero il calcio.
Il 22enne centrocampista, che parallelamente è indagato dalla giustizia ordinaria a Torino per il reato di “esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa” e lì molto probabilmente se la caverà con una sanzione economica, aveva da temere soprattutto per la sua carriera di calciatore, visto che l‘articolo 24 del Codice di Giustizia Sportivo indica nella squalifica “non inferiore a tre anni” la pena per chi piazza giocate sul calcio.
Il calciatore si è autodenunciato dopo aver appreso di essere sotto indagine a Torino, poi ha raccontato tutta la verità parlando della sua ludopatia. Il caso Fagioli potrebbe chiudersi sugli 8 mesi di squalifica, con altri 5 mesi ulteriori di “pene accessorie”, in cui Nicolò farà la sua parte per dare un messaggio forte sul tema ludopatia: andrà dunque nelle scuole per educare sui rischi del gioco d’azzardo.
Il ragazzo è seguito già da due mesi dal Dottor Paolo Jarre, già direttore del Dipartimento di patologia delle dipendenze dell’Asl Torino 3. Si tratta di uno dei massimi esperti italiani sulle tematiche legate all’azzardo patologico.
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