Categorie: Ordinamento

Scuola, territorio e famiglia insieme per l’inclusione

Potenziamento della cultura dell’inclusione scolastica, valorizzazione della funzione del docente per il sostegno, interventi personalizzati per alunni con bisogni educativi speciali, riorganizzazione e potenziamento dei Centri territoriali di supporto istituiti presso scuole polo per costituire una rete che favorisca il processo di integrazione, non solo mediante l’uso delle nuove tecnologie, ma anche offrendo un aiuto ai docenti secondo un modello cooperativo di intervento.
E’ quanto stabilisce la nuova Direttiva ministeriale presentata oggi, mercoledì 6 dicembre, durante il seminario al Miur, alla presenza del Sottosegretario Marco Rossi Doria, che definisce, dopo trentacinque anni dalla legge che diede avvio al processo d’integrazione nelle classi comuni, un’unica strategia di inclusione condivisa tra scuola, territorio e famiglie.
La Direttiva fornisce indicazioni per l’elaborazione di strategie d’intervento apposite e personalizzate per ciascun alunno, tenendo conto delle variegate situazioni presenti nell’area dello svantaggio scolastico.
All’evento, dal titolo: “La via italiana all’inclusione scolastica – valori, problemi e prospettive”, partecipano anche il Presidente della 7ª Commissione della Camera Manuela Ghizzoni, il Presidente della 7ª Commissione del Senato Guido Possa, e i rappresentanti di Regioni, Comuni, Province e del mondo della scuola e del sociale.
Il modello italiano di inclusione scolastica è considerato tra i migliori in Europa. Le criticità emerse negli anni hanno permesso di considerare e ripensare un nuovo sistema, prefigurato dalla nuova Direttiva presentata oggi. Gli alunni con disabilità si trovano inseriti all’interno di un contesto sempre più variegato, dove la discriminante tradizionale – alunni con disabilità/alunni senza disabilità – non rispecchia pienamente la complessa realtà delle classi.
E’ opportuno dunque assumere un approccio educativo, per il quale l’identificazione degli alunni con disabilità non avviene solo sulla base dell’eventuale certificazione, sicuramente importante, ma anche individuando i Bisogni Educativi Speciali dell’alunno ovvero: disabilità, disturbi evolutivi specifici e svantaggio socio-economico, linguistico e culturale. In ogni classe infatti ci sono alunni che presentano una richiesta speciale di attenzione per una varietà di ragioni, per cui è necessario individuare un percorso didattico personalizzato.
Importante anche il ruolo dei CTS (Centri Territoriali di Supporto), istituiti dagli USR in accordo con il Miur presso scuole polo, che operano a supporto delle scuole offrendo consulenza e formazione per docenti, studenti e famiglie sulle nuove tecnologie per l’inclusione, coordinandosi con Province, Comuni, Municipi, Servizi Sanitari, Associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari, Centri di ricerca, di formazione e di documentazione.
E’ stato inoltre predisposto un portale come ambiente di apprendimento–insegnamento e scambio di informazioni e consulenza. All’interno sono compresi i siti Handytecno ed Essediquadro, rispettivamente dedicati agli ausili ed al servizio di documentazione dei software didattici. È presente una mappa completa dei CTS e dei CTI (Centri Territoriali per l’Integrazione), con eventuali link. Una pagina è dedicata alle Associazioni delle persone con disabilità e dei loro familiari, ed ai link diretti alle sezioni del sito Miur relative a disabilità e DSA.
 
Alcuni dati
Scuola
Il numero degli alunni con disabilità per l’anno scolastico 2011/2012, è stato di 215. 590. Nell’anno scolastico 2010/2011 erano 208.521.
Dall’andamento relativo alle certificazioni di disabilità si rileva che queste sono aumentate, dall’a.s. 2000/2001 all’A.S. 2010/2011, del 51%, passando dai 126.994 dell’a.s. 2000/2001 ai 208.521 dell’a.s. 2010/2011.
Gli insegnanti per il sostegno che, nell’a.s. 2010/2011, hanno raggiunto le 96.089 unità (nella sola scuola statale), pari al 12,1% del personale docente, nell’anno scolastico 2011/2012, sono oltre 98.000, con una percentuale del 12,8% rispetto all’intero corpo docente.
Università
La legge 17 del 1999 ha segnato uno spartiacque. L’ateneo è infatti tenuto da allora ad adottare un approccio di tipo sistematico in materia di integrazione e supporto agli studenti disabili garantendo: sussidi tecnici e didattici specifici, tutorato specializzato, un docente delegato dal rettore per funzioni di coordinamento, monitoraggio e supporto, trattamento individualizzato per il superamento degli esami universitari. Gli effetti positivi della legge 17 sono nei dati: il numero degli iscritti nelle università nel 2000/2001 era 4.816. Nell’anno accademico 2010/2011 sono stati 14.171.
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