Generale

Scuola e Università: costruire le basi per una ricerca “produttiva”

Le competenze che gli allievi acquisiscono nella scuola secondaria superiore di secondo grado, servono per assicurare a questi ultimi le basi necessarie per affrontare gli studi universitari o per seguire percorsi di studio superiori e per l’ingresso nel mondo del lavoro.

Nel primo caso, il passaggio da un ordine di istruzione all’altro è molto delicato e richiede consapevolezza soprattutto da parte del sistema scolastico su ciò che chiede il mondo accademico o meglio ancora di cosa ha bisogno. Il mondo dell’Università è cambiato o comunque è destinato a cambiare. Troppo spesso infatti si trascura il fatto che esso è anche un importante laboratorio di ricerca, con il quale necessariamente le imprese devono relazionarsi e dovranno sempre più farlo in futuro, perché è ormai obsoleta e soprattutto poco produttiva l’idea del team al servizio di un’azienda che si occupa solo di ricerca.

Vero è che stando alle statistiche in questo campo, nonostante i nostri ricercatori godano di stima negli ambienti accademici a livello mondiale, i risultati in termini di innovazione non sono al top delle classifiche mondiali, anzi si potrebbe dire il contrario.

Cosa c’è che non funziona? I motivi sono molti, ma senz’altro contribuiscono per la parte che ci riguarda, anche le basi culturali che hanno formato gli studenti nelle scuole superiori. Nella scuola, l’idea che l’Università sia anche un centro di ricerca su cui le imprese possono investire non è molto diffusa. La si immagina spesso – e non a torto – come una produttrice di conoscenze senza pensare che la formazione universitaria non è fine a se stessa, ma può, anzi deve generare dei risultati spendibili.

Manca dunque una cultura della ricerca o meglio una cultura su ciò che potrebbero essere i risultati della ricerca e come valorizzarli. Quanto tempo, ci chiediamo per fare un esempio, viene assegnato negli istituti ad indirizzo giuridico-economico allo studio delle startup (cosa sono, quali sono gli aspetti giuridici per costituirle etc.), ed ancora più in generale: quanto viene approfondito il concetto di proprietà intellettuale.

Questi temi ai quali dovrebbe essere dato molto spazio nei piani di studio delle scuole secondarie superiori, consentirebbero allo studente di avere un approccio diverso con l’Università una volta iscritto e influenzerebbero le stesse Università nella direzione di puntare di più su una ricerca spendibile non solo nelle classiche pubblicazioni.

Fabio Guarna

Articoli recenti

Maturità 2024 tra Capolavoro dello Studente, Prove Invalsi e Pcto: le novità dell’Ordinanza e cosa c’è da sapere

Si avvicina la data dell'inizio dell'esame di Maturità 2024: quali sono le novità introdotte dall'annuale…

28/04/2024

Quali libri leggere in classe? Un aiuto per i docenti che vogliono far appassionare i propri alunni alla lettura

Quali libri leggere in classe? Spesso per i docenti è difficile selezionare i titoli da…

28/04/2024

Come difendersi dal cyberbullismo? Cosa possono fare i docenti per le vittime e per i carnefici?

Il cyberbullismo, si sa, è un fenomeno ampiamente sdoganato nelle classi italiane, purtroppo. Sono tantissimi…

28/04/2024

Gps e graduatorie Ata 2024, certificazione di alfabetizzazione digitale: come conseguire la Eipass Standard

Nel nuovo contratto scuola, firmato lo scorso 18 gennaio, al comma 10 dell'articolo 59 c'è…

28/04/2024

Concorso dirigenti scolastici, simulatore e corsi di preparazione ai quesiti in attesa della prova scritta

Come abbiamo scritto si è svolto il 23 ottobre, presso il ministero dell’Istruzione, l’incontro sul concorso ordinario…

28/04/2024

Le classi separate del generale Vannacci (imposto da Salvini) imbarazzano il Governo, pure Valditara prende posizione. La scuola all’unisono: il disabile è una risorsa

L’uscita a gamba tesa del generale Roberto Vannacci sull’opportunità di creare classi separate con alunni…

28/04/2024