Scuole aperte d’estate. Le riflessioni di una “inesperta d’aula”

Nel mio navigare nel web, mi sono imbattuto in questa riflessione di Vanna Iori (Deputata Pd-responsabile minori, docente universitaria) sui motivi dell’apertura delle scuole in estate. Che dire?

Riflessione piena di luoghi comuni! Una descrizione romantica e idealistica della scuola! Aggiungerei banale, buona per un inizio di tesi di laurea o per una delle tante pubblicazioni che lasciano sullo sfondo l’aula, che in questo modo assume caratteri irreali e indefiniti, restituendoci una quotidianità scolastica quasi da “libro cuore”. Quindi una riflessione assolutamente fuori luogo e non corrispondente alla nostra quotidianità!

Tutto questo è confermato dalla sintetica biografia dell’autrice “Vanna Lori. Deputata Pd-responsabile minori, docente universitaria”.

Propongo all’esponente politico di insegnare almeno un anno in una classe pollaio, dove la vivacità naturale degli alunni e le didattiche costruttivistiche portano l’aula ad essere un luogo “continuamente rumoroso” (non potrebbe essere diversamente), mettendo in alcuni giorni a dura prova l’insegnante.

In questo anno il deputato “esperto” potrà verificare quanto il numero di queste classi depotenzi molto l’inclusività. E altro ancora! Ovviamente tutto questo lo dovrà fare rinunciando al suo stipendio di deputato, compresi gli annessi benefici (assicurazione sanitaria, treni gratis…). Dovrà accettare per un anno lo stipendio mensile di 1.500€.

Ovviamente potrà rinunciare all’incarico, perdendo però il beneficio dello stipendio e sapendo che questo non potrà essere sostituito prima dell’anno da quello di deputato.

Passato il periodo che si concluderà con un progetto di “scuola aperta d’estate” svolto in un’aula a 30-35 gradi (impresa ardua), inviterò il deputato a fare un copia/incolla del suo intervento. Che dite? Digiterà gli stessi contenuti? Ne dubito!

Sono pesantemente infastidito da questi “inesperti di aula” che ci dicono sempre cosa fare in classe, attraverso conferenze, dibattiti o pubblicazioni che hanno come punto di riferimento una scuola silenziosa, bambini ipermotivati ad apprendere, educati e con genitori che fanno la “sponda” al lavoro degli insegnanti…

I lettori ci scrivono

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