Secondo il ministro Giannini, il trilinguismo sarebbe una priorità per la scuola italiana.
Se si trattasse di una opinione sarebbe assolutamente rispettabile, come ogni altra opinione.
Ma in questo caso si tratta di una affermazione fatta da un Ministro della Repubblica che – immaginiamo – potrebbe preludere ad azioni e interventi concreti.
Ora, senza nulla togliere al tema del trilinguismo (in diversi Paesi europei viene praticato da anni), a noi sembra che parlare di priorità sia un po’ esagerato.
Soprattutto se si tiene conto di cosa sta accadendo proprio in questi giorni e in queste ore.
Nell’ultimo mese in almeno una mezza dozzina di edifici scolastici di tutta Italia (gli eventi riguardano scuole del nord e del sud) si sono staccati intonaci e controsoffittature e solo grazie alla buona sorte gli incidenti non hanno avuto conseguenze drammatiche (qualche ferito, comunque, si conta).
In queste ore tutti i sindacati rappresentativi hanno proclamato uno sciopero contro il disegno di legge sulla scuola, mentre i sindacati di base hanno confermato le azioni già da tempo programmate.
Francamente a noi pare che le priorità dovrebbero ben altre: procedere al più presto (e cioè a partire dalla prossima settimana e non fra un anno, ma neppure fra un mese) ad una ricognizione puntuale delle strutture scolastiche intervenendo almeno sulle situazioni più rischiose.
L’altra priorità riguarda il ddl 2994 e forse il ministro Giannini farebbe bene a pensare seriamente ad emendare il provvedimento almeno per gli aspetti sui quali il contrasto con il mondo della scuola è più evidente.
Ma forse Stefania Giannini ha un’idea molto personale su cosa siano le priorità nel mondo della scuola.
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