Nell’articolo si dice che “il corso degli studi in Germania è di complessivi 12 anni rispetto ai 13 finora vigenti in Italia. Ciò è dovuto al fatto che la Grundschüle tedesca (l’equivalente della nostra scuola primaria) dura quattro anni anziché cinque, mentre il sistema scolastico italiano (almeno sul punto della durata complessiva del corso degli studi) e ritenuto più attendibile e quello tedesco troppo breve per favorire una graduale crescita culturale degli alunni.
E infatti, si dice nel testo, allorchè una legge dette facoltà “alle singole scuole di poter decidere se mantenere la tradizionale durata del corso di studi oppure aumentarla, aggiungendo un anno alle superiori, alcuni istituti si attivarono “per acquisire il parere delle famiglie” tanto che qualche Gymnasium ne prolungò la durata del Gymnasium, “per cui nella accanita ricerca di nuovi iscritti (che, evidentemente, non è peculiarità nostrana) era importante poter proporre alle famiglie un anno di scuola in più.
Insomma, erano contenti di essersi messi alla pari degli italiani”.
Mentre in Italia dunque si cerca di imitare la Germania, in Germania si imita l’Italia: l’erba del vicino è sempre più verde, chissà perché.
A leggere attentamente ciò che sta accadendo nel dibattito sulla scuola, è difficile non pensare…
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