Categorie: Politica scolastica

Se la disoccupazione giovanile è colpa dell’istruzione

“450.000 giovani oggi avrebbero un lavoro e vivrebbero felici, se la scuola non li avesse traditi e abbandonati”: come fanno a saperlo quelli di Confindustria, si chiede Il Fatto? Che ricerca hanno condotto, quali statistiche e metodologie hanno usato?

Nessun metodo, ma solo il seguente ragionamento: “Nella maggior parte dei Paesi europei il rapporto tra disoccupazione giovanile e adulta è 2 a 1, mentre in Italia è 3,5 a 1: se consideriamo il rapporto 2 a 1 un valore naturale,  possiamo concludere che la quota che eccede questo livello dipende da inefficienze proprie del nostro sistema di transizione dalla scuola al lavoro”, mentre ci sarebbero in Italia 450.000 posti di lavoro pronti per diplomati.

Tuttavia, scrive sempre Il Fatto, sui dati di Unioncamere si scopre che “nel 90% dei casi non viene segnalato alcun problema ad assumere; in più, le difficoltà che riguardano il restante 10% non sono insormontabili, dato che il tempo d’attesa medio per trovare i “difficili” si aggira sui tre mesi e mezzo. I casi in cui le difficoltà dipendono da mancanza di adeguata preparazione e formazione sono solo il 2% del totale delle assunzioni: circa 12.600 posti, dei quali quelli a livello universitario sono meno di 2.500, altro che i 450.000” di cui parla Confindustria!

A che gioco gioca allora Confindustria, si chiede il giornale? “Davvero ci volete raccontare che non avete mai visto i dati di Unioncamere? E dato che li avete visti benissimo, davvero un sistema di istruzione che, a detta delle stesse imprese, funziona o non ha colpe nel 98% dei casi dovrebbe essere raso al suolo e rifatto da zero per ridurre i tempi di attesa del restante 2%? O forse non siete riusciti a trovare uno straccio di motivo reale per trasformare la scuola pubblica italiana in un campo di addestramento al lavoro obbediente, costellato di stage, tirocini e apprendistati (tutti rigorosamente non retribuiti)… al punto che vi tocca inventarvelo?”.

 

Pasquale Almirante

Articoli recenti

“Cred’io ch’ei credette ch’io credesse”. Elogio del congiuntivo e del pensiero critico

Nelle ultime settimane è tornata in primo piano con grande eco social, la mai sopita…

04/05/2024

Il solito “falso mito” delle scuole speciali: Ora basta!

Alle recenti roboanti dichiarazioni dell’editorialista Galli della Loggia sulle scuole speciali hanno fatto eco in…

04/05/2024

Una classe di Torino visita una radio per terminare un podcast: esclusi 7 alunni con la media sotto l’8! Proteste: questo è il merito?

Social e nuove tecnologie sono sempre più presenti nella vita dei giovani. Anche a scuola.…

04/05/2024

Prove Invalsi? Non sono contraria, ecco perchè

Sto pensando agli INVALSI. È vero che ho poca esperienza nella scuola, ma ne ho senz'altro…

04/05/2024

Adozioni internazionali, numeri e dati: lo stato dell’arte

In Italia da anni è in calo il numero delle adozioni, accentuato ancor di più…

04/05/2024

Indicazioni nazionali: stop alla multiculturalità, bisogna valorizzare l’identità nazionale. Al via la revisione

E’ di queste ore la notizia secondo cui già da un mese e mezzo il…

04/05/2024