Categorie: Politica scolastica

Sentenza UE sui precari, a beneficiarne 6.300 ma nessun obbligo di assunzione

Per il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, il caso è chiuso: i posti che rispondono alla tipologia di lavoro prevista nella recente sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, che prevede l’automatica assunzione per i docenti con titoli che hanno svolto più di 36 mesi di servizio su cattedre vacanti, sono 4.500 per gli Ata e 1.800 per i docenti, quindi molti meno del piano di immissioni in ruolo previsto dal ddl della Buona Scuola.

Il ministro lo ha riferito durante il question time del 25 marzo, rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative per risolvere la questione del precariato nel settore scolastico, anche alla luce della recente sentenza della Corte di giustizia (Rampelli e altri – FdI-AN).

 

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Alla luce di questa premesse, “la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del novembre 2014 non obbliga lo Stato all’assunzione del personale” della scuola che si è visto rinnovare illegittimamente i contratti a tempo determinato, ha tenuto a dire Giannini. Pertanto, “il rinnovo illimitato” di contratti di lavoro a tempo determinato nel settore “per soddisfare esigenze permanenti e durevoli delle scuole statali non è giustificato”.

La sentenza, secondo Giannini, “pone il divieto del rinnovo a termine” dei contratti per i docenti e il personale ausiliario, “l’obbligo del risarcimento” per le pratiche dichiarate illegittime e “l’attivazione delle procedure concorsuali” per la copertura dei posti disponibili.

Giannini ha aggiunto che “nel ddl ‘Buona scuola’ c’è una norma che dispone il limite temporale di 36 mesi quale massima durata per contratti di lavoro successivi al tempo determinato. Per il risarcimento dei danni si prevede la costituzione di un fondo per i pagamenti in esecuzione di provvedimenti giurisdizionali che abbiano ad oggetto il contenuto della sentenza Ue. E sulle procedure concorsuali si prevede l’avvio delle procedure per assunzione a tempo indeterminato del personale docente”.

Di tutt’altro avviso, però, sono i sindacati. Che rivendicano un numero decisamente più alto di docenti abilitati con tre anni di anzianità, svolti su posti liberi, e quindi anche un budget con molti più zeri per indennizzarli a seguito delle mancate assunzioni.

 

 

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Alessandro Giuliani

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