Politica scolastica

Sindacati chiedono altri soldi, ma ormai la legge di bilancio è chiusa

Mentre il Senato si appresta ad esprimere il voto conclusivo sulla legge di bilancio, Flc-CGIL, CISL-Scuola, UIL Scuola RUA e Snals diramano un comunicato con il quale chiedono di accelerare la trattativa per il rinnovo del contratto.
Per la verità più che di accelerazione si dovrebbe parlare di apertura dal momento che – fino ad ora – si è svolto solamente un incontro del tutto preliminare e non si è ancora entrati nel merito dei problemi della scuola.
“È da tutti condivisa  l’esigenza – scrivono i 4 sindacati – che non ci debba essere nessun rallentamento del negoziato ma serva piuttosto una intensificazione degli incontri. L’accordo del 30 novembre rappresenta la premessa su cui il contratto va rinnovato”.
In materia economica i sindacati chiedono che nella legge di bilancio vengano inserite “risorse aggiuntive per la scuola da investire anche nel rinnovo contrattuale, potenziamento degli organici ATA e infanzia, eliminazione del divieto di sostituire il personale ATA indispensabile per il funzionamento delle nostre scuole”.
Peccato che – a questo punto – la legge di bilancio debba essere considerata ormai virtualmente approvata, in quanto è molto improbabile, per non dire impossibile, che l’aula del Senato apporti modifiche significative al disegno di legge che è stato licenziato nella giornata del 28 novembre dal Senato.
Men che meno si può pensare a ritocchi importanti durante il passaggio alla Camera.
Le risorse sono ormai quelle che già si conoscono e che – forse – non basteranno neppure per garantire l’aumento medio di 85 euro per ogni dipendente.
Ad ogni modo i 4 sindacati firmatari del comunicato “sollecitano un coinvolgimento ampio della società civile, in quanto rispondenti all’interesse delle giovani generazioni e dell’intera comunità sociale, attraverso la raccolta di firme in atto sul manifesto per una scuola aperta a tutte e a tutti, on line e direttamente nelle scuole, e che sarà oggetto anche di ulteriori iniziative pubbliche dopo quelle svolte il 18 novembre in tutta Italia”.

 

 

Reginaldo Palermo

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