Da più parti e da molti di noi c’è l’esigenza, anche alla luce di quanto si va profilando sulla scuola e gli insegnanti ormai a) di uno sciopero unitario di tutte le sigle sindacali dai confederali, agli autonomi ai sindacati di base, con un livello organizzativo e di partecipazione tale da lasciare un segno nell’opinione pubblica nazionale e internazionale, con una grande manifestazione a Roma di insegnanti e anche studenti, b) di organizzare le cosiddette forme alternative di protesta con il coinvolgimento di tutte le strutture periferiche delle OO.SS., ad esempio non fare oltre e di più della prestazione professionale d’aula.
Invece che succede? Ad agosto gli unicobas proclamano uno sciopero in solitaria per il giorno 17 settembre; udite, udite, l’USB poi dichiara uno sciopero di un’ora il giorno primo settembre, aspettiamo la terza indizione, pare che sia sul trampolino di lancio l’USI; insomma certi sindacatini di base si stanno mettendo in fila, alzando un dito per dire noi esistiamo, ecco scioperiamo!
Stanno creando le condizione per farci contare e depotenziare la mobilitazione, con forme di infantilismo politico e sindacale. Ai sindacalisti USB e UNICOBAS , richiamandoli ai punti a)e b)diciamo basta, non abbiamo bisogno dei vostri scioperi propaganda, chiediamo di revocare gli scioperi già indetti e lavorare tutti uniti a una mobilitazione della categoria. Non divideteci, non frammentate la nostra mobilitazione. Non si parla in nome della base, la base la si ascolta prima di intraprendere iniziative avventuristiche e/o di mera facciata!
Libero Tassella
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