In una lettera aperta un genitore esprime tutti i suoi dubbi normativi sull’organizzazione di un istituto scolastico di Catanzaro.
In questa lettera tra le altre cose si scrive: “Un bambino di sette anni, che frequenta una classe ospitata al secondo piano dell’antica struttura e che anche oggi – la terza volta in questo mese – è stato costretto a scendere le scale trasportando, alla meno peggio, il suo trolley: un peso di circa 10 chili che per un bambino di quella età non è certo poco. Senza che nessuno, tra l’altro, lo osservasse nel tragitto. Da precisare che – giustamente – ai genitori è interdetto l’accesso. Ho chiesto al custode e a un impiegato della segreteria, per caso davanti all’uscio della scuola, come mai nessuno degli operatori scolastici fosse stato disponibile ad aiutare il piccolo. Ma non mi hanno saputo dare risposta. E se il bambino fosse caduto dalle scale? Non voglio pensare a quali sarebbero state le conseguenze. Eppure la normativa è chiara: il personale docente, il personale Ata e il Dirigente, ciascuno per le proprie competenze, hanno il dovere della sorveglianza degli allievi per tutto il tempo in cui sono affidati. Dall’ingresso all’uscita”.
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