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Sospeso il concorso straordinario. Quali scenari possibili?

E’ sospeso lo svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all’esercizio delle professioni”, ad esclusione dei concorso per soli titoli e di quelli in cui la valutazione possa avvenire in modalità telematica, nonché per tutti i concorsi per il personale sanitario.

Così dispone il nuovo decreto del Presidente del Consiglio del 3 novembre.

Anche il concorso straordinario di scuola secondaria quindi verrà sospeso fino al 3 dicembre, Covid permettendo.

Il Ministero dell’Istruzione ha prontamente comunicato che le prove scritte già calendarizzate nel periodo dal 5 novembre al 3 dicembre saranno riprogrammate in data successiva.

Ci siamo chiesti però, se possano ravvisarsi profili di illegittimità dell’intera procedura a fronte della sospensione del concorso e, soprattutto, per l’ipotesi in cui la fase di sospensione dovesse andare oltre la data attualmente prevista del 3 dicembre.

In particolare, nella brevissima nota divulgata oggi, il Ministero ha evidenziato che oltre il 60% dei candidati avrebbe già svolto le prove e che per loro la fase di correzione partirà regolarmente, tenuto conto che lo stesso Dpcm prevede la possibilità “per le commissioni di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto”.

Tuttavia i profili di criticità non sono di poco conto.

Da un lato infatti, resta ancora irrisolto il nodo dei candidati che, in quanto posti in quarantena fiduciaria o obbligatoria, ricoverati o esposti a maggior rischio per patologie pregresse, sono stati impossibilitati a presentarsi per lo svolgimento della prova, per i quali il Ministero non ha previsto alcuna possibilità di prova suppletiva.

Dall’altro, si pone il problema di quanti hanno scelto “volontariamente”, ma fino ad un certo punto, di non rischiare di esporsi a contagio, e quindi di non affrontare la trasferta per partecipare al concorso: si pensi al caso delle molte docenti in gravidanza che – giustamente – non hanno ritenuto opportuno affrontare una trasferta a rischio o al caso dei candidati che, per tutelare i propri familiari, magari anziani o con patologie a rischio, hanno scelto, obtorto collo, di non esporre a rischio se stessi e, conseguentemente, i propri congiunti.

Si pensi, infine, ai candidati che hanno già affrontato la prova, in condizioni certamente più rischiose e disagiate rispetto a chi potrà affrontare il concorso in un momento successivo, con maggiore tranquillità.

Si tratta invero di una serie di situazioni che, quantomeno per buon senso, dovrebbero indurre il Ministero ad annullare quanto sin d’ora fatto, e rinviare del tutto la procedura a tempi migliori.

Tuttavia, sino ad oggi il Ministro dell’Istruzione, che non avrà di certo gradito la sospensione, ha puntato i piedi per far svolgere ad ogni costo il concorso, negando anche una prova suppletiva a quanti fossero impossibilitati a svolgere la prova causa Covid e, se tanto ci dà tanto, non c’è da attendersi alcuna decisione “di buon senso”.

In questo scenario potrebbero quindi aprirsi varchi per possibili ricorsi, con buona pace per chi – anche in parte giustamente – lamenta l’eccessiva litigiosità della categoria dei docenti.

Tuttavia, anziché criticare chi agisce a tutela dei propri diritti, sarebbe forse il caso di chiedersi perché si trova costretto a farlo.

IL TESTO DEFINITIVO IN PDF

Dino Caudullo

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