Politica scolastica

Stipendi docenti, 14 euro di aumento? Proposta indecente, la Fedeli aveva stanziato più del doppio

Le rassicurazioni del ministro dell’Istruzione sull’entità degli aumenti del personale scolastico, in particolare degli insegnanti (“il cammino della legge di bilancio è appena cominciato ci sono tutti i margini per inserire ulteriori risorse per il rinnovo contratti”), non sono bastate per frenare proteste e invettive dei detrattori del Governo M5S-Lega.

Social scatenati

La stima sugli incrementi realizzata dal quotidiano on line repubblica.it, appena 14 euro netti mensili, ha scatenato prima di tutto gli stessi lavoratori.Soprattutto attraverso i social.

Ecco, qui di seguito, alcuni ‘post’ significativi sullo stato d’animo di diversi docenti e anche Ata, che continuano a percepire stipendi ridotti i minimi termini e si sentono ancora una volta beffati: “non ci resta che piangere”; “si vuole risparmiare sugli insegnanti per finanziare la comoda vita dei Nuovi Melodici di Pomiciamo d’Arco”; “Questo governo, non era da fare, ed avrà vita breve se pensano di trattare i lavoratori in rinnovo di contratto come Insegnanti, Chimici & Metalmeccanici con 14 Euro di aumento”; “La proposta d’aumento è indecente”.

Il gap rispetto all’esecutivo dem

Chi parla anche di proposta inaccettabile sono anche i politici all’opposizione. In particolare, quelli del Partito Democratico, a lungo attaccati per non avere aumentato in modo adeguato i compensi di insegnanti e personale Ata.

La proposta del Miur “è indecente”, taglia corto l’on. Francesco Boccia, candidato alla segreteria nazionale del Partito Democratico.

“Siamo a meno di un terzo delle risorse minime garantite dall’accordo siglato dal governo Gentiloni nello scorso febbraio con la ministra Fedeli”, fa sapere il dem.

A regime, tuttavia, sarebbe più corretto dire che si tratta di meno della metà di quello che il Pd è riuscito a stanziare a fine legislatura: come abbiamo già avuto modo di scrivere sulla Tecnica della Scuola, si tratta di circa 40 euro contro gli 85 stanziati complessivamente nella precedente legislatura.

Boccia (Pd): alla scuola tutte le risorse della flat tax

“La scarsa attenzione del governo Lega-M5S verso la scuola e la solitudine politica quotidiana del ministro Bussetti – continua Boccia – confermano ancora una volta quanto sia indispensabile per le opposizioni far sentire la propria voce durante la legge di Bilancio 2019. Insisteremo affinché la maggioranza garantisca per i contratti attuali le risorse già stanziate, superiori a quelle che oggi il ministro offre ai sindacati, e per il futuro approvi i nostri emendamenti alla manovra destinando alla scuola tutte le risorse della flat tax: per estendere il tempo pieno in tutte le scuole e per un sostegno diretto alle famiglie e agli studenti per libri, trasporti e mense”.

Fratoianni (Si-Leu): solo chiacchiere e distintivo

Ad indignarsi per la pochezza degli aumenti – riservati alla scuola come a tutto il comparto pubblico – è anche il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni di Liberi e Uguali.

Finora, da questo Governo abbiamo avuto “solo chiacchiere e distintivo. Basta questo – sostiene Fratoianni – per spiegare l’atteggiamento e l’iniziativa del governo nei confronti della scuola italiana: promesse roboanti sui media, poi nella realtà il nulla. Se è confermata la cifra di 14 euro di aumento per gli stipendi degli insegnanti, fanno bene le organizzazioni sindacali ad annunciare che non ci sarà nessuna trattativa”.

“Lega e M5S – continua l’esponente della sinistra in commissione scuola a Montecitorio – continuano, se non peggio, come i precedenti governi: la scuola del nostro Paese viene considerata una fastidiosa ed inutile cosa a cui non prestare risorse, cura ed attenzione. Mentre dovrebbe essere la leva fondamentale per il riscatto e l’affermazione di un Paese e delle nuove generazioni”, conclude Fratoianni.

Alessandro Giuliani

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