Compito della didattica inclusiva è aiutare gli alunni con difficoltà di apprendimento, di comportamento, di iperattività o semplicemente con scarse competenze socio-affettive, raggiungere obiettivi individuali e individualizzati, a partire dai piani formativi e pedagogico-didattici che sono stati progettati per loro. La didattica inclusiva è dunque una didattica capace anche di offrire interventi personalizzati all’occorrenza e che richiede strategie didattiche precise. VAI AL CORSO
In particolare, quali strategie per la gestione di una classe che mostra difficoltà relazionali e scarse competenze socio-affettive tra gli alunni?
L’educazione socio-affettiva degli studenti passa soprattutto attraverso il clima di classe e i processi di comunicazione/interazione che si costituiscono tra docenti/studenti e all’interno del gruppo dei pari.
Favorire relazioni positive a livello interpersonale e di gruppo è un obiettivo della funzione docente, non meno importante della promozione degli obiettivi cognitivi.
Per diventare autenticamente educativo un contesto di convivenza, come quello scolastico, deve essere attraversato da interazioni cooperative fondate su fiducia, correttezza, affidabilità. Ciò comporta una capacità da parte del docente di gestire il gruppo/classe e le dinamiche che lo attraversano, favorendo la comprensione e il riconoscimento delle emozioni (anche di quelle spiacevoli) e promuovendo “azioni costruttive” anche mediante strategie di problem solving, che coinvolgono maggiormente gli adolescenti nei processi di decisione e di scelta.
Attraverso metodologie di tipo descrittivo, che favoriscono la rilevazione degli aspetti emotivi e relazionali, si delimita meglio il campo di esperienza, si prefigurano varie ipotesi e si definisce la proposta di intervento educativo, scegliendo modi e mezzi, avendo cura di motivare le scelte con riferimenti coerenti sul piano psicopedagogico.
La condivisione tra i docenti di una conoscenza più approfondita e coerente dei processi evolutivi nei quali sono coinvolti studenti adolescenti assicura all’azione didattica la possibilità di incidere con più efficacia nel percorso di crescita individuale, motivandone più intimamente la partecipazione e l’impegno.
Su questi argomenti il corso Strategie relazionali e gestione della classe, a cura di Paolo Bozzaro, in programma dal 10 febbraio.
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