I lettori ci scrivono

Strumenti didattici e i docenti. Alcune riflessioni

La figura dell’insegnante, oggi, tanto vituperata, tanto bistrattata, tanto annichilita dalla società è stata ancora di più de istituzionalizzata, impoverita nella sua funzione da tante tecniche e pratiche didattiche che si presentano belle da vedere ma, a volte, vuote di contenuti. Su questa base la scuola sta ormai perdendo la bussola, ridotta a brandelli e, quindi, svuotata dei suoi contenuti essenziali, ossia di ciò che serve effettivamente all’alunno per diventare un essere agente e pensante.

Gli alunni vanno “infiammati” di gocce di sapere e di contenuti disciplinari che devono essere ben assimilati e ben digeriti. Invece la didattica che, in questi anni, si è venuta propinando altro non è che una didattica leggera, futile, liquida, che toglie all’alunno un aspetto fondamentale per la sua crescita e formazione personale: il senso critico. Lo annulla o meglio lo annienta. Ha ben ragione l’archeologo di fama internazionale, Salvatore Settis.

Gli studenti di oggi non sono abituati più ad avere un senso critico, a ragionare sulle cose, a capire e confrontare le cause e gli effetti di certe argomentazioni storiche, sociali, letterarie. E, invece, di sviluppare queste tecniche didattiche che abituano gli alunni alla riflessione e all’argomentazione, a far acquisire quel giusto senso critico si vanno diffondendo strategie didattiche come la “Flipped classroom”, ossia la tanto deificata “classe rovesciata” che, in qualche modo, pone sempre più in secondo piano la figura dell’insegnante rispetto a quella dell’alunno. Una sorta di rovesciamento dei ruoli in cui l’alunno fa il professore e il professore fa l’alunno, anche se i lavoro di “classi rovesciate” sono fatti in gruppi. Insomma una strategia di ricerca-azione, tutto sommato positiva, se applicata in determinati contesti scolastici, ma non in tutti.

È vero che al centro dell’azione didattica deve essere posto l’alunno perché è lui il destinatario finale, ma non corriamo troppo e lasciamo solo e abbandonato il povero docente che è sempre, lo ricordiamo, il mediatore e il facilitatore di tutti i processi di apprendimento.

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Aggiornamento terza fascia ATA: date e requisiti per partecipare

Il 26 aprile 2024 il CSPI, riunitosi in seduta plenaria, ha espresso parere favorevole alla…

27/04/2024

Oltre la Resistenza la Pace, una riflessione dopo il 25 aprile

A riflettori spenti, dopo le manifestazioni del 25 aprile, ritengo utile qualche riflessione sulla parola…

27/04/2024

Lettera di docenti e studenti contro la repressione

La violenza che ha coinvolto un corteo della Sapienza è solo l’ennesimo atto di una…

27/04/2024

Siamo una scuola di sudditi

È tempo di bilanci, di giudizi e di riflessioni. Anche sui sistemi di valutazione adottati…

27/04/2024

Aggiornamento Terza fascia Ata: il CSPI favorevole al decreto. Possibili date: 20 maggio-20 giugno – LEGGI LA NOTA

Nella seduta plenaria di ieri, venerdì 26 aprile 2024, svolta in modalità telematica, il CSPI…

27/04/2024