Ai fini dell’accesso ai concorsi pubblici, le supplenze svolte dai docenti nella scuola paritaria non possono valere come quelle realizzate negli istituti statali perché sono state assegnate non seguendo una graduatoria che garantisce criteri di anzianità e meritocratici: è la posizione espressa dal nostro direttore, Alessandro Giuliani, colloquio con Radio Cusano a proposito della posizione del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, sulla equiparazione della scuola paritaria con quella statale perché comunque “è sempre scuola”.
“L’accesso all’attuale concorso riservato ai diplomati magistrale – ha detto Giuliani il 18 marzo – è stato limitato dal Governo ai maestri con servizio svolto negli istituti pubblici: a mio parere si tratta di una decisione corretta, perchè lavorare nella scuola paritaria significa non essere passati per una graduatoria formata su criteri di anzianità. Nelle scuole non statali, si può infatti accedere ad una supplenza, anche per anni, senza particolari verifiche preliminari” e questo non garantisce ua scelta meritocratica”.
“Ecco perché, giustamente, far valere le supplenze della paritaria per accedere al concorso pubblico, da molti docenti viene visto come un’ingiustizia ed è considerato inopportuno. A nostro avviso – ha concluso il direttore – questi docenti che si lamentano hanno ragione, semplicemente perché si porrebbero sullo stesso piano, accordato dalla legge, due situazioni di partenza ben diverse”.
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