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TAR del Lazio annulla il decreto di rigetto del titolo di sostegno rumeno: svolta per il riconoscimento dei titoli stranieri

Il TAR del Lazio ha emesso una sentenza rivoluzionaria annullando un decreto di rigetto relativo al titolo di sostegno acquisito in Romania. Questa decisione, ottenuta con il supporto dello Studio Legale Bongarzone e Zinzi di ricorsiscuola.it, rappresenta la prima sentenza in Italia in materia post-Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato.

La causa è stata avviata da una professoressa che contestava il diniego del Ministero dell’Istruzione e del Merito sul suo titolo di formazione. Il ministero aveva inizialmente rigettato il titolo sostenendo che non soddisfaceva i requisiti italiani, in quanto non garantiva l’accesso alla professione di insegnante di sostegno in Romania. Tuttavia, il TAR ha valutato diversamente, evidenziando violazioni nelle procedure amministrative e interpretative delle norme europee e nazionali, in particolare la direttiva 2005/36/CE.

Un aspetto cruciale della sentenza è stato l’applicazione del principio di “soccorso istruttorio”, che ha obbligato il Ministero a consentire alla ricorrente di integrare la documentazione. Questa omissione è stata ritenuta una violazione procedurale significativa, portando all’annullamento del decreto e ordinando una nuova valutazione dell’istanza.

Questa sentenza segna un punto di svolta nel panorama giuridico italiano, ribadendo l’importanza di una corretta procedura amministrativa e di una valutazione accurata delle competenze e qualifiche acquisite all’estero. Lo Studio Legale Bongarzone e Zinzi continua a impegnarsi per proteggere i diritti dei docenti specializzati all’estero, offrendo rapido supporto legale in casi simili.

Per assistenza e supporto legale, lo Studio Bongarzone e Zinzi è raggiungibile via WhatsApp al numero 350.5232808 o via email all’indirizzo ricorsiscuola.info@gmail.com. La loro determinazione nel perseguire queste battaglie legali rimane una risorsa essenziale per i docenti nella loro lotta per il riconoscimento e la giustizia.

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