Carlotta De Chirico, psicologa specializzata in DSA, e tutor di GoStudent, ha condiviso alcune strategie pedagogico-didattiche per permettere ai bambini e ai ragazzi con disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività di affrontare lo studio con maggiore positività ed efficacia.
Secondo l’esperta i soggetti con Adhd presentano una percezione fallace del tempo ed una carenza nella capacità di percepire la durata di una mansione o di un’attesa: dieci minuti equivalgono a venti e, quando svolgono un compito, non si rendono conto di quanto tempo occorra per portarlo a termine. Creare una routine di studio con tempistiche ben definite è, quindi, importantissimo quando si ha a che fare con bambini e ragazzi con Adhd. In questi casi, l’utilizzo di un timer può essere prezioso, infatti, una rappresentazione visiva dello scorrere del tempo può aiutare il bambino ad acquisirne una corretta percezione.
Quella del ‘Pomodoro‘ è una tecnica molto utilizzata sia in ambito professionale che nello studio che fissa brevi tempi di lavoro, seguiti da piccole pause. Questa tecnica prevede generalmente 25 minuti di lavoro intervallati da pause di 5 minuti. Con i bambini che presentano Adhd è consigliato, almeno all’inizio, di ridurre il tempo dedicato allo studio ad un massimo di 15-20 minuti e, in alcuni casi, anche di aumentare le pause fino ad una durata di 10 minuti. VAI AL CORSO
Questo webinar avanzato mira a far acquisire al docente tecniche, strategie e modalità pratiche di intervento in classe in presenza di uno o più alunni con Adhd, sia nella variante con deficit d’attenzione sia in quella con iperattività.
Il taglio del corso è abbastanza pratico, al fine di far acquisire ai docenti interessati competenze pratiche d’intervento. e trasformare la teoria in un supporto pratico d’intervento, sottolineando l’importanza di personalizzare l’intervento in classe sulla base delle caratteristiche uniche dell’alunno.
I problemi strettamente legati al disturbo, non si esauriscono nelle criticità di apprendimento o nell’incapacità di raggiungere i propri obiettivi, esse diventano delle vere e proprie barriere sociali, dal momento in cui le ripetute manifestazioni dell’assenza di controllo spesso vengono percepite dagli altri (siano essi insegnanti, genitori di altri compagni o i compagni stessi) come mancanza di educazione, una deduzione che porta a colpevolizzare il bambino e la sua famiglia. Ecco perché è particolarmente importante riconoscere i segni di un disagio e intervenire in maniera appropriata.
Tutti gli insegnanti sono tenuti a garantire agli studenti con Adhd un ambiente gratificante e stimolante, conoscendo il disturbo e la distinzione tra la variante con deficit d’attenzione e quella con iperattività per essere pronti a intervenire nel caso in cui si presenti un caso o più in classe.
Su questi argomenti il corso Adhd: strategie di intervento in classe, a cura di Marco Catania, in programma dal 21 novembre.
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