Il parere sarebbe articolato in 5 pagine sulla base delle conoscenze e degli studi scientifici disponibili che, non essendo ancora del tutto note, intende difendere alcune categorie come appunto i giovani o le donne in gravidanza, secondo il principio di precauzione.
Il divieto, o la limitazione, delle cosiddette sigarette elettroniche nelle scuole nascerebbe quindi dalla necessità di non escludere i rischi da fumo passivo per quei dispositivi che contengono nicotina, anche se l’ultima parola aspetta al ministro della sanità.
Immediata la risposta della azienda produttrice di ecigs Ovale:"Consigliare un provvedimento che vieti l’utilizzo delle sigarette elettroniche nei locali pubblici, senza uno straccio di studio scientifico, è incomprensibile e surreale. Ci aspettiamo che il Css raccomandi anche il divieto di utilizzo dei vaporizzatori nelle discoteche, il divieto di stare vicini ai ferri da stiro o alle pentole a pressione che ugualmente emettono vapore". "Per quanto ci riguarda, ben vengano le raccomandazioni del Css relative alle precauzioni di utilizzo per le donne in gravidanza e i minorenni, che Ovale già mette in pratica da sempre.”
Secondo i dati diffusi nel corso della Giornata Mondiale anti Tabacco, in Italia ben 500mila italiani sono passati alla sigaretta elettronica, ma solo il 10% e’ riuscito a smettere di fumare
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