“Accanto alla maggioranza ragionevole e saggia si leva un’onda di irrazionalità. È un sonno fatuo della ragione, una fuga fatale nel pensiero magico, stregonesco, sciamanico, che pretende di decifrare il senso occulto della realtà”: sono le parole dei ricercatori del Censis che nella mattinata del 3 dicembre hanno presentato il 55° Rapporto sulla situazione sociale del Paese.
I dati sono a dir poco allarmanti: per il 5,9% degli italiani (circa 3 milioni di persone) il Covid semplicemente non esiste, per il 10,9% il vaccino è inutile e inefficace e per il 31,4% si tratta di un farmaco sperimentale e le persone che si vaccinano fanno da cavie.
Il pensiero antiscientifico riguarda non solo i vaccini, ma si estende anche ad altri ambiti.
Secondo un italiano su 8 la scienza produce più danni che benefici, mentre uno su 5 considera il 5G uno strumento molto sofisticato per controllare le menti delle persone.
E ci sono dati assolutamente incredibili: il 5,8% è sicuro che la Terra sia piatta e il 10% è convinto che l’uomo non sia mai sbarcato sulla Luna.
Ci sono poi i cospirazionisti globali: il 40% sostiene che “identità e cultura nazionali spariranno a causa dell’arrivo degli immigrati, portatori di una demografia dinamica rispetto agli italiani che non fanno più figli, e tutto ciò accade per interesse e volontà di presunte opache élite globaliste”.
“L’irrazionale – commentano i ricercatori del Censis – ha infiltrato il tessuto sociale, sia le posizioni scettiche individuali, sia i movimenti di protesta che quest’anno hanno infiammato le piazze, e si ritaglia uno spazio non modesto nel discorso pubblico, scalando anche le classifiche di vendita dei libri e occupando le ribalte televisive”.
Difficile dare una spiegazione convincente del fenomeno.
Il Censis, per parte sua, ipotizza che la fuga nell’irrazionale sia “l’esito di aspettative soggettive insoddisfatte, pur essendo legittime in quanto alimentate dalle stesse promesse razionali”.
In altre parole: nei Paesi occidentali (e in Italia in particolare) siamo vissuti negli ultimi decenni nella convinzione che progresso e benessere non si sarebbero fermati.
Da qualche anno, però, le cose stanno andando in modo diverso e questo sta facendo venir meno le certezze che avevamo.
In molti incominciano a pensare che la scienza non ci abbia raccontato la verità e quindi stanno maturando un nuovo pensiero ispirato all’idea del “vuoi vedere che hanno ragione i terrapiattisti e i negazionisti?”
Quello che è certo è che forse la scuola dovrebbe interrogarsi e chiedersi se alle giovani generazioni vengono forniti adeguati strumenti culturali per comprendere cosa siano davvero la scienza e il “progresso scientifico”.
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