Categorie: Attualità

Terremoto, ecco come affrontare il trauma con i più piccoli

Telefono Azzurro si sta attivando, in collaborazione con la Protezione Civile, per essere presente nei luoghi colpiti dal sisma attraverso volontari appositamente formati e operatori professionisti, per un sostegno a bambini, adolescenti e adulti, come già fatto durante emergenze passate come quelle in Emilia Romagna, Abruzzo e Molise.

In particolare, Telefono Azzurro pensa ai disagi psicologici dei più piccoli, colpiti direttamente o indirettamente dagli eventi del terremoto del 24 agosto che ha colpito il centro Italia.

L’associazione mette a disposizione dei bambini e dei loro genitori l’assistenza telefonica attraverso le sue linee di ascolto, il 114 Emergenza Infanzia e l’1.96.96, dedicato a bambini e adolescenti. Attiva anche la chat (www.azzurro.it/chat), dove ogni giorno persone esperte di bisogni di bambini e ragazzi sono pronte a rispondere alle loro richieste.

A seguito del trauma post terremoto, i bambini e gli adolescenti sono i più vulnerabili dal punto di vista psicologico: “L’impatto sui bambini di un evento traumatico come il terremoto che ha scosso il Centro Italia è particolarmente forte”, ha dichiarato Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria Infantile, “Molti di loro si trovano a dovere affrontare sensazioni prima sconosciute, come la paura, il lutto, la perdita della casa e delle proprie abitudini, la vista di immagini drammatiche. È normale, in queste situazioni, provare paura intensa, senso di impotenza, di angoscia, di confusione che possono però scomparire in breve tempo, grazie anche al supporto e alla vicinanza di persone affettivamente importanti. Primi fra tutti i genitori”.

Di seguito i consigli di Telefono Azzurro

Consigli per aiutare gestire il trauma di bambini e adolescenti:

• trovate il tempo e la tranquillità necessari per stare insieme ai vostri figli e parlare con loro;

• ascoltate le loro domande, anche se ripetitive e insistenti, e rispondete loro con sincerità;

• evitate il più possibile di mostrare la vostra ansia e le vostre preoccupazioni;

• scegliete parole semplici e utilizzate esempi concreti e comprensibili per i bambini per spiegare quello che sta succedendo;

• rispettate le emozioni e le paure dei bambini, anche se possono sembrare eccessive o irrazionali;

• evitate che i bambini siano esposti a situazioni che ricordano l’evento traumatico vissuto: ne è un esempio essere ripetutamente esposti a dolorose immagini televisive;

• prestate attenzione alla maniera in cui l’ansia può esprimersi nei bambini: mal di testa o mal di pancia ricorrenti, senza che sia identificata alcuna causa organica, posso essere sintomi del trauma.

In particolare, per genitori di piccoli fino a 6 anni:

• state loro molto vicini, evitando separazioni a meno che non sia strettamente necessario;

• rassicurateli e fateli sentire protetti, mostrandovi il più possibile tranquilli;

• dedicatevi insieme a loro ad attività rilassanti, come leggere una fiaba, passeggiare, giocare, ascoltare la musica.

Per i bambini delle scuole primarie:

• aiutate i bambini a dare un nome alle emozioni, per riuscire a definirle e quindi a gestirle;

• ascoltate i bambini quando desiderano parlare, accogliendo le loro domande e fornendo risposte chiare e semplici;

• rassicurateli sul fatto che è del tutto normale sentirsi tristi e arrabbiati e che non si devono sentire “cattivi” o “sbagliati” se sperimentano queste emozioni.

Per preadolescenti e adolescenti:

• date loro supporto e rispettate sempre il loro punto di vista e le loro emozioni;

• fateli sentire importanti nella gestione delle prime ore dopo il sisma e nel processo di ritorno alla normalità, valorizzando il loro aiuto e le loro capacità;

• prestate attenzione a eventuali comportamenti aggressivi o autodistruttivi e, qualora tali atteggiamenti persistano, fatevi aiutare da un esperto.

L’associazione, inoltre lancia un appello ai media e “invita tutti gli organi di informazione ad una maggior cautela nella pubblicazione e nella messa in onda di immagini drammatiche dei posti tragicamente colpiti dal sisma e delle vittime.  Occorre che venga messo in atto un bilanciamento più adeguato tra diritto di cronaca e tutela dell’infanzia, nel pieno rispetto dei principi sanciti dalla Carta di Treviso. Quindi una maggiore attenzione, non solo verso bambini e adolescenti coinvolti nel tragico evento, ma anche verso coloro che siedono di fronte ad uno schermo televisivo, ai bambini che guardano, che ascoltano e leggono. Un’esposizione indiretta – attraverso i media – ad un evento traumatico può, infatti, incidere sul benessere psichico di adulti e bambini, arrivando a costituire un fattore di rischio per lo sviluppo di una sintomatologia, come il Disturbo Post-Traumatico da Stress. E’ infatti indispensabile che, soprattutto in fascia protetta, telegiornali e programmi di infotainment gestiscano con particolare misura la scelta di immagini e parole”.

Redazione

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