Tfa ordinari, ci sarà il bis. Ma non danno diritto alle GaE

“Ho già trasmesso al Ministro dell’economia e delle finanze e al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione la richiesta di autorizzazione a bandire il prossimo ciclo di tirocinio formativo attivo ordinario, per oltre 29.000 posti. Confido quindi in un rapido avvio del percorso formativo”. Con queste parole il ministro dell’Istruzione Maria, Chiara Carrozza, nel corso di un question time alla Camera del 7 agosto, ha annunciato l’intenzione di avviare una seconda tornata di tirocini formativi ordinari, aperti a tutti gli aspiranti in possesso del solo titolo di studio adeguato,
A proposito della richiesta posta dall’on. Marco Di Lello (gruppo Misto) di far inserire anche coloro che escono dai Tfa dalla GaE, il Ministro ha detto che solo “attraverso un regolare svolgimento dei concorsi, in grado di assorbire gli abilitati secondo il principio del merito, che devono essere soddisfatte le loro giuste aspettative”. E quindi non per mezzo dei tirocini formativi attivi, che secondo la Carrozza devono costituire solamente “un percorso volto all’abilitazione e non al reclutamento. Nell’attuale sistema normativo, risultante da scelte legislative e dal regolamento ministeriale sui tirocini formativi del 2010, si tratta di due processi distinti, anche se collegati: l’esito naturale del completamento del percorso formativo è l’assunzione, che però deve conseguire a un concorso, secondo il principio costituzionale in materia di accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni”.
“L’inclusione degli abilitati nelle graduatorie a esaurimento – ha chiosato il Ministro – , oltre a non essere coerente con il sistema delineato, sarebbe contraria a precise disposizioni legislative, che a partire dal 2006 hanno ripetutamente disposto l’impossibilità di integrare le graduatorie”.
Per quanto riguarda i problemi relativi alle diverse categorie di soggetti che aspirano a entrare in ruolo come docenti nelle scuole e alle “lamentate disparità di trattamento tra l’una e l’altra categoria”, in particolare tra coloro che hanno frequentato il Tfa ordinario i quelli che svolgeranno i Pas, secondo il Ministro dipendono principalmente dalla “discontinuità del sistema di abilitazione e di quello di reclutamento e dalla protratta assenza di concorsi. La strada maestra per rimediare alle insoddisfazioni e alle incertezze che ne sono derivate è un ordinato e costante processo di reclutamento, che assicuri la regolarità delle abilitazioni e dei concorsi. E’ in questo senso che si rivolge il mio impegno”.
Carrozza ha sottolineato come “una certa inversione di tendenza, in effetti, vi è stata negli ultimi anni, con il concorso bandito nel 2012 e anche con l’avvio dei tirocini formativi attivi ordinari e di quelli speciali, ai quali fa riferimento l’interrogazione, rivolti a due distinte categorie di aspiranti docenti, gli uni e gli altri meritevoli: i primi, come osservato nell’interrogazione, per avere superato una difficile selezione; i secondi, per avere insegnato nelle scuole senza garanzie di stabilità nel posto, consentendo il regolare svolgimento del servizio scolastico”.
“Quanto all’ipotizzata disparità di trattamento, in termini generali osservo che in questa materia bisogna contemperare diverse esigenze: da un lato, la giusta valorizzazione del merito, dall’altro la tutela delle aspettative generate dal sistema scolastico. Il bilanciamento tra queste esigenze è alla base del sistema equilibrato di reclutamento, al quale il sistema scolastico aspira da tempo, senza riuscire pienamente a realizzarlo”.
“Il Ministero – ha concluso Carrozza – non può eliminare le innegabili differenze tra le diverse categorie di abilitati, ma si adopererà per soddisfare tutte le giuste aspettative attraverso un regolare processo di reclutamento”.
Alessandro Giuliani

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