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TFA, servono modifiche per “salvare” chi è iscritto ora al magistrale

Tra due anni, nel 2017, il terzo ciclo di Tirocinio Formativo Attivo dovrà per forza di cose contenere delle modifiche rispetto ai precedenti: come la progressività e rateizzazione della tassazione, l’accesso ai servizi del Diritto allo Studio, un’offerta didattica reale con l’implementazione di materie pedagogiche, la regolamentazione di consigli di tirocinio, l’allargamento delle classi di laurea attualmente non previste.

A chiederlo, il 27 gennaio, è stato il Link-coordinamento universitario, attraverso una formale proposta sull’accesso all’insegnamento, #iovoglioinsegnare, presentata attraverso una conferenza stampa alla Camera dei Deputati.

L’iniziativa nasce come risultato finale delle “decine di assemblee studentesche che si sono svolte nelle Università, nel corso dell’autunno appena passato”. “Nelle linee guida della Buona Scuola si propone l’attivazione di magistrali abilitanti dal 2016, non prevedendo – ha spiegato Alberto Campailla, portavoce di Link – forme di transizione per chi attualmente è iscritto già alla magistrale o è in prossimità di finire il percorso triennale”.

 

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“I parlamentari di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione e le organizzazioni che hanno partecipato all’iniziativa di oggi – hanno detto ancora Campailla – hanno risposto positivamente rispetto alle sollecitazioni e alle proposte provenienti dalla nostra organizzazione”. Link ha quindi lanciato per il 5 febbraio una grande mobilitazione degli studenti universitari “per denunciare un’ennesima forma di accesso all’insegnamento che lascia indietro migliaia di studenti e studentesse”.

Un concetto ribadito nella stessa petizione, dove c’è scritto che occorre “garantire la possibilità di accedere all’insegnamento anche a noi, che in questo momento siamo gli “ultimi esclusi” di questo sistema”.

 

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Alessandro Giuliani

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