Si è svolto a Roma il convegno della Federazione italiana comunità terapeutiche sulla prevenzione delle tossicodipendenze che ha coinvolto le maggiori Reti sul territorio che lavorano nel settore delle dipendenze e del disagio.
È stata sottolineata l’importanza e la centralità del momento educativo inteso come ben-essere della persona: la diagnosi precoce, il riconoscimento tempestivo dei sintomi, l’anticipo dell’accesso ai Servizi rappresentano sicuramente importanti obiettivi preventivi.
Partendo da un’analisi degli interventi dei Centri della Rete FICT sul territorio, è emersa un’esperienza di buone prassi consolidata su alcuni ambiti, in particolare: la scuola, lo sport, progetti con e per le famiglie e i ragazzi sul territorio. Dai dati raccolti su 17 Centri di Solidarietà federati alla FICT, dal gennaio 2010 all’agosto del 2015, si sono attuati circa 174 progetti/servizi di prevenzione, con fondi provenienti dalle Regioni, Asl, Comuni e provincie; i principali destinatari sono stati la scuola, i docenti, i genitori; le figure professionali coinvolte: educatori, psicologi e il volontariato.
Le politiche territoriali avrebbero fra l’altro sostanzialmente abbandonato la prevenzione, settore fondamentale per il contrasto alle dipendenze, per mancanza di risorse economiche dedicate. La prevenzione, dal 2000 in avanti, risulta infatti essere “la cenerentola” nelle attuali politiche sociali, penalizzata a causa delle trasformazioni normative
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