Troppi stranieri, la primaria ‘Radice’ di Milano come la ‘Pisacane’ di Roma: si chiude

Assieme alla ‘Carlo Pisacane’ di Roma si può considerare la scuola primaria più multietnica d’Italia. È la ‘Lombardo Radice’ di Milano. Che come la ‘Pisacane’ è destinata a scomparire nel volgere di una manciata di anni. Anche il motivo è lo stesso: la presenza eccessiva di iscritti stranieri. Essendo collocate in zone della città ad altissima concentrazione di immigrati, superano abbondantemente il limite del 30 per cento introdotto un anno e mezzo fa dal ministro Gelmini, proprio per porre freno a queste situazioni di ghettizzazione al contrario che rischia di danneggiare gli studenti italiani. I quali si ritrovano paradossalmente in forte minoranza: basta dire che nella storica scuola romana, collocata nel quartiere popolare di Tor Pignattara, gli alunni di nazionalità italiana erano ormai oltre il 90 per cento, mentre in quella milanese, posta nel quartiere San Siro, quest’anno si contavano oltre l’80 per cento di stranieri. E facenti capo a 16 nazionalità diverse.
L’Ufficio scolastico regionale lombardo ha così deciso di dire basta: i bambini che avevano chiesto l’iscrizione alla Lombardo Radice verranno ridistribuiti nelle scuole limitrofe. Alcuni genitori degli alunni esclusi – sostenuti dal Pd, dai cattolici ed anche qualche legista – promettono battaglia: per vedere formata almeno una prima classe al ‘Radice’ faranno ricorso al giudice di pace. Per il momento la decisione però è presa. E come già accaduto con la Pisacane di Roma l’impressione è che non si torni più indietro. Almeno fino a che rimarrà in carica questo Governo e l’attuale responsabile dell’Usr lombardo.
Alessandro Giuliani

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