Dopo la “Rivoluzione dei gelsomini”, l’articolo 20 della futura Carta, approvata con 159 voti su 169, sancisce: “Tutti i cittadini, uomini e donne, hanno gli stessi diritti e doveri. Sono uguali davanti alla legge senza alcuna discriminazione”, un ulteriore passo con cui la Tunisia punta ad adottare l’intero testo entro il 14 gennaio, terzo anniversario del rovesciamento del dittatore Zine El Abidine Ben Ali che diede poi inizio alla primavera araba.
Adesso, tra gli altri, deve ancora essere approvato l’articolo 45, che garantisce la tutela dei diritti delle donne da parte dello Stato e “la parità di opportunità tra uomini e donne”. Una volta che i parlamentari avranno votato articolo per articolo il progetto di legge, la Costituzione dovrà essere approvato da due terzi dei 217 membri del Parlamento; in caso non ottenesse il quorum, dovrà essere confermato dal referendum popolare.
Tuttavia le associazioni in difesa dei diritti umani hanno espresso riserve sullo storico articolo che prevede la parità uomo-donna: “L’articolo 20 dovrebbe specificare che le discriminazioni sono proibite anche in base alla razza, al colore, al sesso, al linguaggio, alla religione o alle opinioni politiche”
La Costituente ha approvato oggi anche l’articolo che garantisce “le libertà di opinione, pensiero, espressione e informazione” ma non ha abolito la pena di morte.
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