“Almeno dalle scuole medie e superiori”, dice ancora il giovane prete sardo, “e per due motivi: gli risparmieremmo di sentire bestemmie e di ricevere gli oltraggi da parte degli alunni e gli risparmieremmo di sentire fesserie e propagande bizzarre da parte dei docenti. Tutto il resto è ideologia”. A parte le normali critiche che immediatamente sono venute, il giovane religioso ha con ogni probabilità centrato il tema di base del decennale dibattito sul crocefisso nella aule: ripensare al significato da dare alla Croce
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