Gli approfondimenti svolti dalle Fiamme gialle hanno accertato che il dipendente si era ripetutamente e illegittimamente assentato dal posto di lavoro per frequentare le lezioni di un master di II livello in ‘Medicina della Sessualità’, le lezioni-tirocini del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria e le attività didattiche del dottorato di ricerca in ‘Ambiente, medicina e salute’; aveva dichiarato il falso in occasione dell’ammissione al dottorato di ricerca, omettendo di comunicare che era già iscritto al corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria presso la stessa università.
L’indagine ha evidenziato inoltre che due docenti universitari avevano commesso in diversi episodi dei falsi in atto pubblico per favorire gli illeciti commessi dal dipendente. In particolare erano stati redatti uno statino e relativo verbale d’esame dello studente-lavoratore, con annessa proposta di voto di profitto, senza che questi avesse partecipato alla seduta e sostenuto la prova; certificando il falso hanno attestato e sottoscritto il possesso da parte del dipendente universitario della Laurea di I livello in Biologia cellulare e molecolare, in realtà mai conseguita nonché la sua partecipazione assidua alle attività didattiche e di ricerca previste dal corso di dottorato, di fatto mai avvenuta.
Le condotte tenute dai docenti universitari indagati per falso in atto pubblico sono state rimesse alla valutazione della magistratura contabile. Mentre è stato già stimato che, attraverso i raggiri compiuti per quasi un decennio, il tecnico dipendente dell’ateneo di Bari ha percepito indebitamente compensi per più di 103mila euro, relativi alle oltre 7mila ore di assenza ingiustificata dal proprio posto di lavoro.
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