Il consiglio regionale del Veneto vorrebbe approvare una proposta di legge per aprire le porte all’insegnamento del dialetto veneto a scuola.
Resta tuttavia il problema: il dialetto si può insegnare come bilinguismo alla pari dell’inglese, tedesco e francese? Chi paga i corsi per una “koinè” che tutti imparano nell’infanzia? Ancora: chi deciderà o selezionerà i docenti di dialetto? Ci sarà una abilitazione con relativa classe di concorso? Su quali testi si implementerà la didattica?
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Quante ore a settimana vi saranno dedicate? In attesa di ottenere risposte precise, sembra pure sia arrivato il via libera da parte del direttore dell’Usr, secondo cui l’eventuale introduzione per legge del dialetto veneto a scuola non sarebbe vista come un problema dall’Ufficio regionale scolastico. Resta da capire, scrivono i giornali locali, cosa dirà il ministro Stefania Giannini, che è docente di linguistica.
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