Sta facendo molto discutere il caso di un imprenditore, Vitantonio Colucci, fondatore dell’azienda Plastic Puglia, leader nella produzione di tubi per l’irrigazione di precisione. Questo, come riporta Il Messaggero, sarebbe in difficoltà in quanto non starebbe trovando dei dipendenti specializzati per il tipo di lavoro che offre.
Il profilo ricercato dall’impresa, in crescita, sembra praticamente non esistere, tanto da spingere Colucci a fare un appello mediatico. Da giorni, dopo la diffusione delle sue parole, l’azienda è stata subissata da curriculum: ne sono arrivati circa trecento in poche ore.
Ma la situazione non cambia: quasi nessuno dei candidati ha le competenze specialistiche per lavorare alla Plastic Puglia. “Volevamo assumere dei giovani ma questi ultimi, che spesso escono anche da un percorso scolastico, non hanno una preparazione tale da poter affidare loro compiti da specializzati”, ha commentato l’imprenditore, deluso. La scuola è disallineata rispetto ai reali bisogni del mondo del lavoro?
Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha preso la palla al balzo e ha commentato la vicenda con un tweet, ribadendo un concetto da lui affermato più e più volte su cui intende agire. “Investire sulla formazione tecnica e professionale. Una sfida che raccogliamo”, queste le parole del capo del dicastero di Viale Trastevere.
Durante la visita all’Istituto “Opere sociali Don Bosco Salesiani” di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano lo scorso dicembre, Valditara ha dichiarato: “Ci sono 1,2 milioni di posti di lavoro che non vengono coperti perché le imprese non trovano qualifiche corrispondenti. Il 46 per cento delle imprese non trova qualifiche”. Insomma, il ministro punta molto sul versante dell’occupazione e della formazione professionalizzante.
Ed ecco un paragone con altre realtà europee: “La nostra formazione, rispetto alla Svizzera o alla Germania, è ancora troppo astratta e poco concreta. La nostra Regione, da questo punto di vista, è certamente all’avanguardia”, ha concluso Valditara.
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