Resa nota pochi giorni fa una importante sentenza del TAR Lazio in materia di mensa scolastica a seguito di un ricorso presentato da una famiglia di un istituto comprensivo della regione contro la delibera adottata nel luglio scorso dal consiglio di istituto nella quale si stabiliva che “è obbligatorio usufruire del servizio mensa per tutti i bambini iscritti al tempo pieno, eccetto per i casi particolari, ed i genitori sono tenuti a presentare certificazione medica”.
I giudici amministrativi hanno ribadito quanto già deciso in precedenza da altri organi: gli alunni che frequentano classi di tempo pieno non hanno nessun obbligo di consumare il pranzo fornito dalla “mensa scolastica” e possono portarsi a scuola un pasto già preparato a casa.
La sentenza prende in esame anche diverse questioni connesse, a cominiciare da quelle relative alla sicurezza e ai locali in cui i bambini possono consumare il proprio pasto.
Su questo, il TAR non ha dubbi e rileva che non esiste ragione valida per stabilire che gli alunni che non consumano il pranzo della mesa debbano mangiare in un locale separato allo scopo di evitare possibili interferenze fra gli alimenti della mensa, controllati dal punto di vista igienico-sanitario, e quelli preparati a casa: è sufficiente, sostengono i giudici, che il dirigente scolastico aggiorni il documento di valutazione dei rischi; e – aggiunge il TAR – una volta che il ds abbia “individuati rischi non resta che determinare gli strumenti e ‘le misure per eliminare e, ove ciò non sia possibile, ridurre al minimo’ i medesimi”; tali misure – concludono sul punto i giudici – “non possono che essere costituite da un’adeguata formazione ed informazione rivolta al corpo docente cui la legge assegna la funzione di vigilanza ed assistenza educativa”.
D’altra parte “la sola competenza del dirigente e del corpo docente è quella che passa attraverso la vigilanza sui minori, volta ad evitare che vi siano scambi di alimenti, la stessa identica funzione che, presumibilmente, dovrebbero assolvere anche durante gli intervalli del mattino”.
Il TAR osserva anche che il tempo mensa fa certamente parte del tempo scuola ma “un conto è la socializzazione che caratterizza il tempo mensa, un conto è l’obbligo di consumare e condividere lo stesso cibo”.
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