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I pericoli della didattica a distanza

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In questo momento particolare ogni uno deve fare la propria parte per mitigare i danni dell’epidemia.
Ma, approfittando del corona virus la Ministra Azzolina con la complicità dei Presidi, stanno tentando di stravolgere le regole del contratto scuola, nonché  dei diritti degli studenti delle famiglie e dei docenti, in maniera molto subdola stanno cercando di imporre la didattica a distanza (tanto vituperata per le università telematiche) come dato di fatto e a costo zero per lo stato, a totale carico delle famiglie degli studenti.
Tutto ciò sta avvenendo anche con la complicità dei sindacati (ad esempio vedasi intervista a Landini del 4 marzo 2020 all’uscita dell’incontro con il governo).
Pur capendo che in un momento come questo, anche la scuola debba dare il suo contributo al paese e soprattutto alle famiglie e agli alunni, anche attraverso la didattica a distanza ove possibile, ma senza stravolgere le regole democratiche e senza calpestare i diritti degli studenti e degli insegnanti.
Purtroppo non si evince da nessun atto del MIUR e ancor meno dagli atti dei Dirigenti Scolastici, che la didattica a distanza è un puro atto di volontariato da parte di tutti gli interessati, invece, sembra che sia dato per scontato dal punto di vista normativo e che quindi si debba fare per obbligo di legge.
Cosa ancora più grave  che tutto ciò avvenga senza tener conto del fatto che, gli alunni o le famiglie potrebbero non avere gli strumenti o le capacità per farlo, ci si dimentica che, molti ragazzi, non possono permettersi di avere un computer o un tablet e neanche una connessione internet a casa, o nel caso di famiglie con 2 o più figli spesso mancano anche gli spazi fisici nelle case per fare la didattica a distanza e con un minimo di riservatezza.
Nelle circolare della Ministra sul coronavirus si richiama il buon senso dei costruttori di pc o tablet a metterli a disposizione degli alunni bisognosi, ma anche in questo caso non vengono invitate le scuole a dare in comodato gratuito alle famiglie pc portatili e tablet (visto anche che bene o male, tutte le scuole della penisola hanno attinto a contributi dello Stato e della Unione Europea per la digitalizzazione delle stesse, comprando pc e tablet),  non vengono invitati i sindaci o le compagnie telefoniche ad attivare abbonamenti di WI-FI gratis agli studenti almeno per questo periodo di emergenza.

Alla fine di questo periodo, tenteranno anche di far passare l’idea, che i ragazzi potranno continuare a studiare comodamente da casa, e la scuola non avrà più bisogno dei docenti, tanto ci sono le piattaforme e i materiali on line.

Donato Esposto