Home Attualità 2 Giugno: questo discorso non s’ha da fare. Studente censurato

2 Giugno: questo discorso non s’ha da fare. Studente censurato

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Avrebbe dovuto tenere un discorso in piazza in occasione della Festa della Repubblica, insieme ad altri studenti della scuola italiana e ladina, ma a Nathan Previdi, 16 anni, al secondo anno del liceo classico Walther von der Vogelweide, è stato impedito: troppo politico il suo intervento. 

Fra l’altro Nathan è stato anche vincitore di un concorso scolastico sulla cittadinanza attiva, per cui la scelta della scuola era del tutto motivata e giustificata. 

Senonché il ragazzo butta giù un testo che mette in evidenza tutti i pensieri che sono in cima alle preoccupazioni dei giovani: la necessità di agire per contrastare la crisi climatica, la voglia di lottare per una politica giusta ed equa, e l’attenzione ai pericoli per la democrazia, soprattutto. 

Infatti parla in maniera concreta di “ascesa del neofascismo che minaccia la democrazia in Italia”; “politici del nostro Parlamento provocano e incitano”; “abbiamo bisogno di una politica coraggiosa che si impegni per gli obiettivi climatici e per le generazioni future”; “serve una politica che distribuisca la ricchezza in modo equo, che porti con sé i più deboli e che difenda la democrazia dal populismo”. E poi due domande: “Quanta democrazia ci resta se il divario tra ricchi e poveri aumenta? E se non fermiamo la distruzione dell’ambiente e non preveniamo la catastrofe climatica?” E proprio per questo il discorso del giovane appare “troppo politico” e viene modificato da un funzionario della Ripartizione pedagogica.

Tuttavia il ragazzo, che deve essere brillante anche dal punto di vista umano, di fronte a tale censura rifiuta di leggere quel discorso che non è più suo ma del funzionario ligio al dovere e forse anche spaventato.  

“Credevo si limitassero agli errori grammaticali, invece hanno cambiato tutto il testo lasciando solo l’introduzione e la fine. Quello che mi hanno rimandato non ha nulla a che fare con le mie idee. Non voglio leggere testi di altri”: ragionamento perfetto quello del giovane.

“Pensavamo che si sarebbero limitati a modifiche stilistiche e grammaticali, ma così non è stato”, racconta la madre. “La cosa che lascia davvero amaro in bocca è il fatto che il discorso modificato, con passaggi scritti da mio figlio, sia poi stato letto da un altro studente”.

E’, per esempio, sparito, il passaggio sul ‘crescente neofascismo’ e ‘sull’allontanamento dalla Rai di giornalisti critici, come Fabio Fazio’. “Solo l’inizio e la fine sono rimasti uguali”, racconta Nathan sul suo canale Youtube. 

Al fianco del giovane Nathan il liceo: “Non ci trovo nulla che un ragazzo non possa raccontare in pubblico. La sua decisione di tirarsi indietro è molto coraggiosa”, così la dirigente che fra l’altro include  una amara riflessione: “Diciamo sempre che non si impegnano, non vogliono prendere decisioni. E poi, quando qualcuno si esprime così non lo accettiamo. Questo è un problema serio, non è democratico e non è un buon modo di lavorare con i ragazzi”.

“Il delirio di un 16enne” titola invece il Giornale per il quale la censura è stata corretta considerando pure “La dilagante onda idealista ambientalista che è anche alla base delle azioni vandaliche di Ultima generazione”. E chiosa: “A quanto pare, il 16enne non ha ben chiaro quale sia il senso della festa della Repubblica, occasione che unisce il Paese e non lo divide. Per questo motivo non è stato in grado di proporre un discorso che racchiudesse il vero senso di questa celebrazione. Ma la colpa non è sua, perché a 16 anni si vorrebbe spaccare tutto per cambiare il mondo. È di chi non fornisce a questi ragazzi le basi della democrazia e il senso di unione, quello che ha animato l’assemblea costituente formata da esponenti di ogni provenienza politica, capaci di lavorare assieme per dar vita al documento che il mondo ci invidia”.

Neanche il senso più debole del pudore più elementare sembra sfiorare  il giornalista che tira in ballo gli insegnanti, dal momento che sembra solo lui il tenutario della democrazia e del senso della celebrazione del 2 giugno.