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21 marzo: Giornata mondiale della Poesia

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Dedicare alla poesia una giornata mondiale è scelta dell’Unesco da ormai più di dieci anni, nel riconoscere all’espressione poetica un ruolo privilegiato della promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della pace. Quest’anno la Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco, in collaborazione con il Dipartimento di Lingue, letterature e culture straniere dell’Università Roma Tre ed il Museo nazionale dell’Alto Medio Evo, ha organizzato un evento culturale presso la sala “Opus sectile” con la partecipazione di alcune poetesse impegnate nell’arte e nel sociale che offriranno al pubblico del museo, agli studenti di Roma Tre e di alcune scuole associate Unesco, un saggio delle proprie opere. Tra loro Fausta Squatriti, Eiléan Ni Chuilleneanain e Maria Josefa Flores Requejo.
Molti altri gli eventi in programma in numerosi comuni d’Italia.
Sulla Giornata mondiale della Poesia e il valore di questa forma d’arte, l’intervento del Professore Giovanni Porta, psicoterapeuta che da anni fa della poesia una forma di terapia per i suoi pazienti: “la poesia ci fa vedere le cose sotto un aspetto diverso, più profondo, e spesso lontano da quello che noi pensiamo. E’ una forma di pensiero laterale, che ci permette di cambiare prospettiva, di vedere le cose in modo diverso e quindi aiuta a sbloccarsi”. Molte persone si sentono infelici perché non riescono a ottenere quello che vogliono. Quando arrivano dallo psicoterapeuta, sperano di trovare un modo magico per ottenere risultati diversi non cambiando assolutamente nulla del loro modo di fare, e anzi cercano nello psicoterapeuta una ‘spalla su cui piangere’, qualcuno con cui condividere il proprio profondo senso di frustrazione. Diceva Einstein: ‘la follia sta nel fare sempre la stessa cosa aspettandosi risultati diversi”. Condivido in toto questa affermazione e nel mio lavoro di psicoterapeuta il fatto di aiutare le persone ad accettare questa innegabile evidenza è un presupposto indispensabile al miglioramento della loro qualità di vita. Da qui si parte per trovare altre possibili vie per risolvere le difficoltà che la persona sta vivendo. La poesia in questo ci può aiutare. La creazione poetica è una forma vera di pensiero laterale, e tramite essa anche i problemi di cui soffro quotidianamente mi sembreranno diversi, perché è diverso lo strumento con cui li rappresento: non li descrivo, ma esprimo emozioni e idee ad essi associate. Nelle parole che uso per esprimere la mia vita sono nascoste moltissime risorse da utilizzare. La poesia è una forma creativa riconducibile a un processo di pensiero laterale che fa emergere, grazie alla libertà insita nella sua forma espressiva, conflitti interni. Una volta esplicitati, questi conflitti possono essere elaborati e risolti grazie a tecniche tipiche di psicoterapia della gestalt quali la ‘sedia vuota’, in cui mi sposto da una sedia all’altra identificandomi di volta in volta con una specifica parte di me. La risoluzione di un conflitto si associa di solito a una piacevole sensazione di liberazione, come essersi tolti un peso. E’ da qualche anno che ho iniziato ad associare poesia e psicoterapia e sono spesso rimasto stupito della potenza di questa tecnica, capace di trasformare un generico malessere in espressione di un conflitto e in possibilità di soluzione”.