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5 consigli per aiutare i figli contro i bulli

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Oggi con internet e i social l’umiliazione che un adolescente subisce dai bulli  si amplifica e in modo agghiacciante, cosicchè il bullismo diventa cyber e corre su instagram, snapchat, youtube, twitter e sulle chat. Ogni visualizzazione è un ulteriore ‘schiaffo’, una violenza reiterata e amplificata sui ‘social’, che rappresentano la piazza virtuale dove i giovani cercano più consenso.

L’Ansa lifestyle fa il punto sul fenomeno evidenziandone però  il lato più oscuro e cioè quando  gli aguzzini sono soprattutto gli ‘amici’. Uno studio internazionale dimostra infatti che il problema è sette volte più frequente fra amici e partner rispetto che fra sconosciuti,” stilando così 5 modi pratici e riflessivi, rivolti ai genitori, per aiutare i figli a difendersi dal fenomeno (che ha assunto proporzioni pandemiche) di amici che diventano ‘frenemies’

Ecco quanto riporta Ansa Lifestyle, sottolineando che nessuna vittima pensa che si tratti solo di uno scherzo.

1. Studiate il loro mondo virtuale.

Impossibile stare dietro all’ultima trovata tecnologica social usata dai figli, saranno sempre più avanti di noi ed è probabile che non gradiscano affatto che i genitori ne siano al corrente. Qualche volta però è più facile di quanto si creda orientarsi sulle ultime piattaforme digitali attraverso un amico dei propri figli o qualcuno della stessa generazione.

Chiedendo al figlio o ad un amico della stessa età di insegnarvi ad usarli vi si apre una opportunità di parlarne insieme. “Così, conosci qualcuno che è stato vittima di bullismo attraverso questi siti?” Oppure, usando l’empatia e un linguaggio opportuno,: “Wow, aiuto, è imbarazzante. Come si ferma una cosa del genere? Ti è mai capitato?”. 

E ponetevi queste domande, riflessive: “Come mi sento ad imparare ad usare questi social media che usano i giovani?”; “Penso ancora che il bullismo non riguarderà mai mio figlio?”

2. Create una rete sociale, un paracadute.

E’ cruciale che papà e mamme siano in contatto con altri genitori, o adulti di riferimento. Dunque create un ‘villaggio’ di supporto dove si possano scambiare informazioni e preoccupazioni. Le scuole sono spesso consapevoli del problema del cyberbullismo e di contenuti che diventato ‘virali’. Restate in contatto con la direzione della scuola per condividere i loro allarmi su questo genere di fenomeni e riferite queste informazioni ai vostri figli. “Sai cosa ho sentito oggi a scuola? Che qualcuno ha postato delle foto terribili di qualcun altro”. Ora vostro figlio sa che avete il polso della situazione e potere creare una strada di comunicazione comune.

 

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Nel raro e fortunato caso che vostro figlio vi includa fra gli amici di facebook sarete più a conoscenza di come vanno le cose. Nel caso (molto più frequente) che non sia così, potete cercare di ‘fare amicizia’ con altri loro amici, o fratelli, cugini, o leader che loro seguono sui social, per dare un’occhiata alle reazioni e al mood della ‘comitiva virtuale’ di cui fa parte e delle sue stesse reazioni e commenti che posta sui profili altrui.

Chiedetevi quindi: “Chi può aiutarmi a entrare nel mondo social di mio figlio?”; “Chi, del mio circuito di conoscenze, potrebbe aiutarmi a farlo?”.

3. Educate i figli ad essere compagni, non bulli

Parlate apertamente con i figli di come i bulli, virtuali e no, puntino alle loro prede. Insistete perfino nel far capire loro come riconoscerli e saper reagire, anche quando ci si accorge che hanno iniziato a vessare qualcuno. “Sii un compagno, non un bullo”, dovrebbe essere il loro mantra.

Domandatevi quindi: “Quale sarebbe la mia reazione se mio figlio si comportasse da bullo o fosse testimone di questi fenomeni?” ; “Cosa posso fare per aiutarlo e fargli capire che lo faccio per il suo bene, senza reagire in modo esagerato o inefficace?”.

4. Prestate attenzione al loro umore

I figli crescono e con loro aumentano i problemi. Osserva con attenzione l’umore di tuo figlio, giorno per giorno. Non pensare che ‘sia solo un periodo passeggero ’ il fatto che presenti difficoltà a scuola o si mostri depresso o ansioso, oppure soffra di malattie psicosomatiche, faccia assenze ingiustificate e non voglia andare a scuola o dimostri un senso di impotenza o pensieri suicidi.

Riflettete : “Come posso migliorare l’umore di mio figlio?” ; “Sto prendendo tempo piuttosto che chiedermi quale sia la causa del suo comportamento?”

5. Intervenite

Gli uffici scolastici conoscono i modi per affrontare il bullismo e i comportamenti scorretti online. Se sospettate qualcosa, aiutate vostro figlio a parlarne, assicurandogli la vostra disponibilità ad aiutarli e rassicuratelo sul fatto che anche altre persone possono sostenervi. Se è grave, riportate gli abusi alla scuola che può fare da rinforzo, anche facendo applicare regole legislative. Aiutate i figli a costruire dei confini fra loro e i bulli, che siano virtuali o in carne e ossa.

Se il figliolo si mostra ansioso, paranoico, depresso e ha pensieri o gesti sucidi, assicurategli il supporto di uno psicanalista.

Spunti di riflessione: “Se mio figlio non vuole che io coinvolga le autorità scolastiche e altre persone, quali potrebbero essere le conseguenze se io lo faccio lo stesso? E se invece rinuncio a farlo?”; “Come dovrei parlare dell’esperienza di mio figlio con chi può aiutarci a bloccare il problema? “.