Home Archivio storico 1998-2013 Università e Ricerca Codacons contro i test universitari: “Intervenga l’Europa”

Codacons contro i test universitari: “Intervenga l’Europa”

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E’ l’accusa del Codacons che esprime solidarietà agli studenti che hanno protestato di fronte alle università. Secondo l’associazione dei consumatori, la previsione del numero chiuso comporta ingiustificate limitazioni all’esercizio di una professione e ha l’effetto di determinare un’illegittima restrizione della concorrenza tra i professionisti. Per questo il Codacons chiede l’intervento dell’Europa, considerato che i test di ammissione ledono il principio europeo del libero accesso alla professione e chiede al Governo di seguire le indicazioni dell’Antitrust.
“Nel 2009 – scrive il Codacons – l’Autorità Antitrust, nella persona di Antonio Catricalà, attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, così si era pronunciata sul numero chiuso dei dentisti (AS516): "là dove, come nel caso in esame, le modalità di determinazione del numero di posti universitari disponibili avvengono sulla base di considerazioni che .. si fondano su valutazioni attinenti al fabbisogno di professionalità del sistema sociale e produttivo per il Servizio Sanitario Nazionale- le modalità di determinazione di tali posti possono restringere ingiustificatamente l’accesso alla professione"
E ancora, “l’artificiosa predeterminazione del numero dei potenziali professionisti…determina, dal punto di vista economico, un ingiustificato irrigidimento dell’offerta di prestazioni odontoiatriche, con l’effetto di restringere artificiosamente il numero dei potenziali professionisti ed innalzare il prezzo delle relative prestazioni”. Per cui l’allora sottosegretario Catricalà concludeva che “dovrebbero essere abbandonati i processi di contrazione del numero di posti universitari disponibili e dovrebbe essere assicurato il massimo ampliamento possibile dei posti universitari disponibili”. Il Codacons, quindi, si domanda perchè “Monti ha voluto all’interno del Governo l’allora presidente dell’Antitrust se poi non ha dato seguito ad una sola delle cose che l’allora Antitrust chiedeva: dai farmaci di fascia C nei supermercati ai preventivi obbligatori degli avvocati, dai saldi liberi all’eliminazione delle commissioni di massimo scoperto, dai tassisti all’eliminazione del numero chiuso dell’università”