Home I lettori ci scrivono Dare la pensione negata ai lavoratori della scuola

Dare la pensione negata ai lavoratori della scuola

CONDIVIDI

E’ molto grave quanto si verifica nel mondo della scuola. Oggi, il provvedimento Miur-Mef che prima autorizza le trattenute (150,00 €) sulle somme legittimamente erogate al personale della scuola e poi le revoca. La cosiddetta Riforma Fornero del dicembre 2011 che ha fortemente penalizzato il personale scolastico, docenti e non, soprattutto la fascia di lavoratrici-lavoratori – classe 1952, “Quota 96” – che nell’anno scolastico 2011-’12 (al momento della disastrosa quanto ingiusta riforma!) avevano conseguito il diritto alla pensione dal 1° settembre ’12. Cambiare le regole ad anno scolastico già avviato significa letteralmente fare violenza tout court e non rispettare i diritti acquisiti! Denunciano da più parti i docenti: “è una vera violenza morale, legislativa!”. Sul fronte oensioni è doveroso intervenire con un immediato riesame della normativa Fornero.
La cosiddetta “QUOTA 96”, del 2012, ha “già dato” e ironia della sorte continua ancora a dare nel 2014! Le Lavoratrici, le donne che operano oltre che nella scuola anche in, per e con la famiglia – per i figli, i nipoti e i genitori – non possono essere ulteriormente penalizzate a seguito di questa sfacciata superficialità da parte dei responsabili dei vari dicasteri. Solo nel comparto Scuola ha funzionato il blocco delle pensioni già maturate; per talune categorie (quelle che contano?) non è cambiato nulla. La riforma Fornero, stante la realtà legislativa che posticipa di vari anni il congedo dalla scuola, calpesta la dignità della Persona. Taluni Soloni, come “salici piangenti”, hanno anche riconosciuto il madornale errore, ma nulla hanno fatto per rimediare, subito, il partorito mostro legislativo. 
E ancora. Quali i risultati dell’iniziativa del Miur dell’ottobre scorso “Dichiarazione di maturazione dei requisiti previgenti le disposizioni dell’art. 24 del D.L. n. 201/2011 convertito in legge 22 dicembre 2011 n. 214”, con la quale il personale della scuola ha presentato la propria situazione lavorativa con conseguente diritto alla Pensione? Sulla decurtazione di 150,00 euro mensili dallo stipendio dei circa 90mila lavoratori, fino al recupero totale delle somme erogate, i vari sindacati della scuola sono intervenuti immediatamente! Sulla delicata questione pensione, nulla si è fatto per i “pochi pellegrini” della Quota 96, circa 3-4mila professori e Ata! L’ingiustizia, nei confronti dei maturandi la pensione al 1° settembre ’12, lavoratori-lavoratrici adeguatamente usurati, aumenta le loro sofferenze psico-fisiche, nonostante il forte spirito che anima gli “Operai del Sapere” nell’assolvimento dei propri doveri. Quella dei docenti, oltre ad essere missione, è soprattutto cultura della legalità. Egregi Signori (col richiamo a un tale rottamatore ), per i lavoratori della scuola con il diritto alla pensione ante-Fornero “Giustizia s’ha da fare”! I Responsabili ne hanno il dovere morale. Rimediare agli errori, come avvenuto in questi ultimi giorni per le indebite trattenute nella scuola, è un atto di coraggio, di umiltà e di giustizia. E proprio la giustizia dà valore al grado di civiltà di un Paese.