Home Alunni La preside: “Nessuno tocchi gli alunni”

La preside: “Nessuno tocchi gli alunni”

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COMPORTAMENTO VERSO GLI ALUNNI E LE ALUNNE
Con la presente si chiede alle SSLL di evitare qualsiasi forma di “contatto fisico” con gli alunni e le alunne, come ribadito in varie occasioni a livello generale e/o individuale. In particolare si ribadisce che non è consentito, per nessun motivo, toccare i ragazzi e le ragazze, né abbracciandoli/e, né prendendoli/e per mano, né baciandoli/e sulla guancia. Questo al fine di tutelare la sicurezza di tutti.
L’inosservanza di tale disposizione da parte delle SSLL comporterà l’applicazione di sanzioni disciplinari.
Si confida nella vostra collaborazione.
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
(Bruna Morena)

Tuttavia, la vicepreside, interpellata dalle agenzie che hanno diffuso la notiza, ha detto: “Si è reso necessario prendere questo provvedimento anche se non si sono verificati casi eclatanti: nessun caso di pedofilia o cose del genere! Occorreva però ribadire un regolamento che davamo per scontato e che finora non era stato necessario scrivere. Abbiamo tutti compreso le intenzioni della preside e abbiamo accettato serenamente il provvedimento, che serve anche ad evitare pettegolezzi”.
In pratica, sembra di capire dalla disposizione della dirigente, ci sarebbe il timore che un abbraccio, una carezza a un bambino o a una bambina, magari per premiarlo, incoraggiarlo, confortarlo possa suscitare scandalo e addirittura pettegolezzo.
Difficile capire e giudicare, ma siamo d’accordo con chi interpreta tale disposizione come il segno dei nostri tempi, alti e crudeli, difficili e ambigui. Da un lato abbiamo la mercificazione del corpo e la sua esposizione in tutte le sue ambiguità e volgarità, e dall’altro la sua criminalizzazione, tanto che si temono accuse di pedofilia attraverso un semplice abbraccio o una carezza di cui spesso i bambini hanno bisogno da parte di chi sta con loro giornate intere.
“Lasciate che i bambini vengano a me”, si dice nel Vangelo. Con ogni probabilità questa parte delle Scritture non coincide più con l’umanità 2.0, adusa ormai agli abbracci e alle carezze virtuali concesse da un computer, piuttosto che al contatto corporeo con il maestro per ricevere sicurezza e quel briciolo di amore per sentirsi accettati e voluti bene.