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Scuola di principesse per bambine under 9 anni, è polemica. L’ideatrice si difende: “L’obiettivo è infondere autostima”

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Da Rho, cintura milanese, la wedding planner Stefania Vadalà annuncia sul web che ad aprile aprirà la prima scuola italiana di principesse, riservata a bambine under 9, con corsi che riguarderanno “materie” come bon ton, portamento, dizione, trucco e acconciatura. Nel manifesto sono indicate le modalità di frequenza del corso, con lezioni che si terranno una volta alla settimana, il mercoledì, dalle 17.00 alle 17.45. La durata di ogni corso sarà trimestrale, e al termine le bambine che parteciperanno riceveranno un attestato.

Gioco e autostima

Vadalà, fondatrice della “Maison degli eventi”, ha condiviso la locandina per il corso per bambine sui social, attirando polemiche e reazioni e ha portato molta attenzione da parte di tante persone. Accanto alla descrizione del corso, sulla pagina Facebook c’è la foto patinata di una bambina ben truccata e con tanto di corona. Ai commenti, spesso fortemente polemici, Stefania Vadalà, 37 anni, mamma di tre figli (un maschietto e due femmine), ha risposto dicendo che l’idea del corso è nata proprio giocando con i suoi figli. “Faccio giocare mio figlio con lo smalto e le mie figlie con il martello di Thor, incoraggiandoli a superare gli stereotipi di genere. Come se una cosa, il fatto di sapersi truccare, muovere e parlare bene, escludesse l’altra, ovvero il fatto di poter fare carriera”.

L’idea della wedding planner di Rho, secondo le sue parole, è quella di “infondere nelle bambine l’autostima” ed insegnare che a volte basta una semplice lucidatura invece dell’applicazione di un cerone.

Le polemiche

Per rispondere alle critiche, Stefania Vadalà ha pubblicato un video su Facebook, in cui spiega le motivazioni che l’hanno portata all’idea di creare un corso. Inoltre, ha raccontato che durante il corso sarà insegnato alle bambine come bere il tè al tavolino, sedendo compostamente e che per quanto riguarda l’insegnamento del ballo con i tacchi non saranno utilizzate delle scarpe “tacco 12”, ma semplicemente le ballerine luminose rese celebri dal racconto “Frozen”, che vede come protagoniste le celeberrime Elsa e Anna. Un altro scopo del corso è anche quello di insegnare alle “principesse” ad aiutare sempre il prossimo ed anche a salutare in diverse lingue, con tanto di corso di dizione.

La ludoteca

Stefania Vadalà ha creato una ludoteca, dove si svolgerà il corso, che propone attività, che secondo l’ideatrice, vogliono trasmettere l’entusiasmo del gioco e del divertimento proprio, dove ciascuno – senza stereotipi di genere –  possa esprimere la bellezza attraverso qualunque forma, interpretando qualunque personaggio senza che questo etichetti il loro essere.

“Sentiamo il desiderio di chiarire gli intenti del famigerato corso per principesse”, ha scritto Vadalà sui social, il post non intendeva proporre un corso di educazione per bambine, non voleva proporre di abbracciare stereotipi di genere e non voleva criticare altre forme di espressione dell’infanzia. Per noi bambini e bambine possono essere qualsiasi cosa, “possono esprimere la loro bellezza attraverso qualunque forma, possono interpretare qualunque personaggio senza che questo etichetti il loro essere. Questa è una ludoteca. Il fatto che ci fosse una bambina nella foto di presentazione, scelta forse un po’ sommaria, non esclude che l’invito fosse aperto a tutte e tutti. Oggi si gioca alle principesse, domani agli indiani. Tutto qui”.