Home Generale Le scuole si aprono al sociale. A ottobre il “Forum”

Le scuole si aprono al sociale. A ottobre il “Forum”

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E alla presentazione del Forum, avvenuto ieri, il sottosegretario all’Istruzione, Roberto Reggi, ha detto che tali aperture sono un modello di vita delle scuole, ma in mancanza di fondi statali, “come ministero dovremmo provare ad agevolare e a mettere a sistema le modalità di finanziamento alle quali gli istituti possono ricorrere: accesso a risorse europee, crowdfunding, finanziamenti privati.”
Il Corriere della Sera tuttavia dà conto di alcuni esperimenti che già in alcune scuole italiane si stanno portando avanti, come l’Istituto Cadorna di Milano che apre dalle 7 alle 23. Gli alunni possono restare in classe fino alle 18 grazie alle attività organizzate dall’Associazione Cadorna, gruppo di genitori che si è costituito in una onlus e che gestisce anche i campus estivi. La sera le aule ospitano i corsi per adulti (lezioni e attività sportive) e vengono messe a disposizione delle associazioni cittadine che ne fanno richiesta. Come «Mamme a scuola», onlus che insegna l’italiano alle mamme dei bambini stranieri offrendo anche un servizio di baby sitting per i fratellini fino ai 3 anni. Il sabato mattina c’è l’educatore pagato dalla scuola che aiuta i bambini con i compiti, e una volta a settimana nei cortili dell’elementare –in via Dolci– viene ospitato il mercato Campagna Amica della Coldiretti (foto Paola Di Bello)

L’Istituto Savoia Benincasa di Ancona ha realizzato un’aula 3.0 – dotata di arredi in cartone modulabili e scomponibili, luci Led a basso consumo, tablet e computer leggeri con batterie a lunga durata forniti a prezzo di costo da Acer – grazie all’aiuto di ex allievi, aziende e famiglie, senza un euro di contributi statali
Oltre alla didattica innovativa questa scuola organizza diverse attività rivolte al territorio. L’ultima è stata il concerto di beneficenza per gli alluvionati di Senigallia, un pomeriggio di festa lo scorso 5 giugno in cui le band giovanili della zona si sono esibite per raccogliere fondi da devolvere alle famiglie colpite dal nubifragio del 3 maggio. Il concerto è stato interamente coordinato dagli studenti dell’istituto, con l’aiuto degli insegnanti. Nel corso dell’anno, poi, la scuola apre le porte alla comunità con corsi di informatica e musica
L’istituto comprensivo di Cadeo e Pontenure, Roveleto di Cadeo, Piacenza. Biblioteca scolastica a disposizione dei cittadini, ausili per studenti disabili disponibili per tutta la collettività (duemila i beneficiari), aule aperte 11 mesi all’anno e tempo rigorosamente prolungato alle medie (la scuola include anche materna ed elementari).
In questo istituto del Piacentino il preside, gli insegnanti e i genitori sono anche molto impegnati nella raccolta fondi per finanziare le attività della scuola
Scuola elementare Di Donato, Roma. Da dieci anni l’associazione dei genitori la tiene aperta fino alle 22 proponendo corsi, attività e laboratori per ragazzi e famiglie. Dal basket alla capoeira, dai corsi di lingua a quelli di italiano per stranieri
La scuola è diventata un centro di aggregazione culturale e di integrazione per il quartiere Esquilino, ad alta presenza di migranti
All’Istituto superiore Fermi di Mantova è l’associazione dei genitori «FermiTutti» a raccogliere i contributi volontari delle famiglie. La somma che si raggiunge ogni anno è altissima, quasi 250mila euro, con un’offerta formativa eccellente: libri in comodato d’uso gratuito, wifi e tablet, quattro assistenti madrelingua, dottorandi del Mit di Boston che insegnano ai docenti come impostare le lezioni in modo più sperimentale, un’aula digitale. C’è poi un calendario fitto di incontri proposto dall’associazione e rivolto a tutta la comunità: si tengono la sera nelle aule della scuola
Cortili aperti all’Istituto comprensivo Tommaseo di Torino. L’associazione dei genitori, AtomI, raccoglie fondi per l’inclusione degli alunni disabili. La scuola partecipa all’esperienza pilota del Comune di Torino, «Cortili Aperti»: nel pomeriggio i giardini scolastici diventano dei giardini pubblici, con nonni e genitori a fare la manutenzione. Il Tommaseo è anche una delle prime scuole ad aver fatto il bilancio sociale.