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Lettera aperta dei Ds aquilani al Ministro: al sisma fisico si somma quello interiore

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I dirigenti scolastici dell’ambito geografico che comprende il Comune dell’Aquila, città capoluogo di regione, e un territorio per lo più montano che si estende dall’Alta Valle dell’Aterno alla piana di Navelli, in una lettera aperta, inviata al Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli, intendono rappresentare al Governo le principali problematiche e criticità delle scuole aggravate e rese urgenti dalla attuale situazione di emergenza.

I dirigenti scrivono: “Ad 8 anni dal sisma dell’Aquila nessuna delle scuole distrutte è stata ancora ricostruita e i progetti approvati sono una esigua minoranza. Una gran parte delle alunne e degli alunni della scuola primaria e della secondaria di I grado si trova ancora nei  MUSP (moduli scolastici provvisori)”; ad aggravare la situazione, “i recenti eventi sismici che hanno colpito le stesse aree del 2009 o aree limitrofe, creando danni a strutture scolastiche che erano state già riparate ed adeguate precedentemente o che non avevano all’epoca subito danni tangibili. Le scuole sono rimaste chiuse, alcune anche per un lungo periodo, per verificarne le condizioni di sicurezza, e gli stessi MUSP sono stati usati per dare accoglienza alla popolazione. Oggi al sisma fisico si somma quello interiore, ai danni alle strutture si accumulano la precarietà di questi otto lunghi anni  di attività didattiche e di ampliamento dell’offerta formativa svolte nei MUSP e le ansie e paure dei genitori e dei nostri alunni delle superiori che ricordano bene quel 6 aprile”.