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Contratto: ANP soddisfatta per l’atto di indirizzo

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Sull’atto di indirizzo per l’apertura del contratto dei dirigenti scolastici, l’Associazione Nazionale Presidi si mostra soddisfatta pur con qualche perplessità: “Stiamo parlando di somme virtuali, iscritte in un disegno di legge – sottolinea l’ANP – un giudizio fondato si potrà dare, e lo daremo, quando quel testo sarà in Gazzetta”.
“Se la cifra di 95,6 milioni di euro sarà confermata, sarà stato raggiunto l’obiettivo della perequazione con l’altra dirigenza pubblica, limitatamente alla parte fissa della retribuzione. Ricordiamo che il nostro obiettivo ultimo rimane la perequazione totale e cioè relativa a tutte le voci stipendiali”.

LO STIPENDIO DEI DIRIGENTI SCOLASTICI

Per capire meglio la questione va detto che, come da contratto, lo stipendio dei dirigenti scolastici si compone di diverse voci: la cosiddetta retribuzione tabellare (si tratta di circa 43mila euro, pari al tabellare di tutti i dirigenti statali di seconda fascia), la retribuzione di posizione e quella di risultato. Quest’ultima voce, per la verità, è per ora uguale per tutti in quanto il sistema di valutazione non è ancora entrato in funzione.
La retribuzione di posizione si compone a sua volta di una quota fissa e di una quota variabile legata alla complessità della istituzione scolastica che si dirige (si parte in questo caso dai 7-8 mila euro e si arriva in qualche caso a poco più di 15 mila).
Ma il vero salto c’è sulla posizione fissa che, per i dirigenti statali è sempre di almeno 12-13 mila euro mentre per i dirigenti scolastici si attesta sui 3.500 euro.
I 95 milioni stanziati con la legge di stabilità consentirebbero appunto di incrementare la posizione fissa di circa 10mila euro all’anno.

UN NODO: I TEMPI

Per il momento, però, non è ancora del tutto chiaro quali scadenze verranno fissate dal contratto per l’attribuzione degli aumenti: “Le voci si rincorrono, ogni volta diverse – sottolinea ANP –  ma, ad oggi, sembra configurarsi uno scaglionamento su tre anni (2018 – 2019 – 2020). Diciamo fin d’ora che, dopo quasi dieci anni di fermo contrattuale e dopo tutte le vicissitudini legate all’entità del FUN, non possiamo dirci soddisfatti e lavoreremo, da qui all’approvazione della legge, per anticipare quei termini”

BICCHIERE MEZZO PIENO

Realisticamente il sindacato di Giorgio Rembado osservare anche: “Non ci sembra però di dover sottovalutare che l’aver previsto in Finanziaria una somma ‘perequativa’, destinata unicamente ai dirigenti scolastici e tale da allineare il loro trattamento fisso e continuativo a quello degli altri dirigenti dell’area, costituisce finalmente il riconoscimento della piena natura dirigenziale del nostro ruolo. Per la prima volta si esce dall’angolo di quella specificità in negativo che ci portiamo dietro da quasi vent’anni”.
“Per dirla con il vecchio proverbio – conclude ANP – il bicchiere si presenta oggi mezzo pieno: abbiamo davanti a noi due mesi di impegno e di confronto politico serrato per cercare spazi di miglioramento rispetto a quel che oggi ci è dato di vedere”.