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Cgil e Movimento contro il Ministro

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Si preannunciano acque agitate per l’inizio del nuovo anno.
Con la ripresa dell’attività politica e sindacale successiva al Ferragosto le prese di posizioni contro la direttiva ministeriale del 25 luglio si stanno moltiplicando.
Particolarmente dura Cgil-Flc che titola due diverse note sull’argomento in modo tanto lapidario quanto inequivocabile: “Ancora le rilevazioni Invalsi ? Non se ne parla neanche” e “Il portfolio va solo archiviato”.
Per quanto riguarda la prima questione Cgil sottolinea che vi sono “distonie evidenti fra quanto il Ministro dice e quanto l’Invalsi fa” e aggiunge: “In assenza di direttive chiare che mutino il segno delle rilevazioni Invalsi, dal 1° settembre siamo pronti a riprendere le contestazioni come negli ultimi due anni”.
Non meno secca la nota sul portfolio che si apre con il ritiro della fiducia al ministro Fioroni (“Chi aveva creduto che il nuovo corso di viale Trastevere avrebbe comportato lo scioglimento delle ambiguità – concettuali e di comunicazione – tipiche della precedente gestione, comincia a ricredersi”) e si chiude con una dichiarazione di lotta aperta: “Permanendo l’attuale confusione, FLC Cgil dal 1° settembre è pronta a riaprire il fronte conflittuale pur di ottenere la certezza di riferimento che le scuole attendono”.
Per parte sua il Comitato fiorentino per la Scuola della Repubblica coordinato da Corrado Mauceri attacca invece Fioroni per le dichiarazioni sulla questione dei finanziamenti alle scuole paritarie. Nei giorni scorsi, infatti, il Ministro aveva segnalato che, a suo parere, il Governo Berlusconi non solo non aveva aumentato gli stanziamenti previsti dalla legge 62 del 2000 ma li aveva addirittura ridotti ad un terzo. “Chiederò che con la Finanziaria del 2007 – ha annunciato Fioroni – si ritorni ai 500 milioni di euro all’anno stanziati dal Governo D’Alema”.
Scontate le proteste di Mauceri che anzi si chiede: “Ma le forze dell’Unione sono d’accordo con il Ministro ?”
Infine il Forum degli Insegnanti che in questi mesi ha sostenuto e la legge di iniziativa popolare sulla scuola esce allo scoperto con un documento che passa in rassegna l’intera direttiva del 25 luglio senza fare sconti di nessun genere al Ministro e dichiarando anzi esplicitamente: “Ci sentiamo fortemente mortificati da un “governo amico”, che nulla fa per impedire che le scuole riaprano con il tempo scuola morattiano, compresi gli ‘spezzatini vari’ “