“A domanda risponde”: permessi per i docenti, ecco alcuni esempi [VIDEO]

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Ecco la seconda puntata della rubrica “A domanda risponde” dove l’esperto risponde ad alcune domande di normativa scolastica. In questa puntata parleremo di alcuni permessi retribuiti o non retribuiti fruibili dai docenti.

Domande e risposte ai vostri quesiti

DOMANDA n.1

Quanti giorni di permesso retribuito spettano ad un docente per motivi familiari o personali?

Ai sensi dell’art.15, comma 2, del CCNL scuola 2006/2009, norma confermata anche dall’ultimo CCNL scuola 2016-2018, i docenti hanno diritto a 3 + 6 giorni di permesso retribuito per motivi di carattere personale o familiare. In particolare i 6 giorni aggiuntivi possono essere fruiti al posto delle ferie riconosciute all’art.13, comma 9, ma devono essere richiesti espressamente come “permessi retribuiti” e non come ferie.

DOMANDA n.2

I docenti precari hanno diritto ai permessi retribuiti per motivi personali o familiari?

Purtroppo no, non esiste la possibilità di permessi retribuiti per motivi familiari o personali da attribuire al personale precario della scuola. Ai sensi dell’art.19, comma 7, del CCNL scuola 2006/2009, al personale docente, educativo ed ATA assunto a tempo determinato sono concessi permessi non retribuiti, per la partecipazione a concorsi od esami, nel limite di otto giorni complessivi per anno scolastico, ivi compresi quelli eventualmente richiesti per il viaggio. Sono, inoltre, attribuiti permessi non retribuiti, fino ad un massimo di sei giorni, per i motivi familiari o personali.

DOMANDA n.3

I docenti hanno la possibilità di chiedere permessi orari durante lo svolgimento delle attività didattiche?

Si, i docenti possono chiedere permessi brevi fino ad un massimo di due unità orarie di lezione ovvero pari alla metà dell’orario giornaliero. Il limite massimo di premessi brevi fruibili è, per i docenti, pari al numero di ore di servizio settimanale. I permessi brevi sono attribuiti, per esigenze personali, a domanda, compatibilmente con le esigenze di servizio, sia al dipendente con contratto a tempo indeterminato sia al personale con contratto a tempo determinato.