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Algoritmo supplenze da GaE e GPS, la UIL Scuola denuncia che la normativa si adegua alla tecnologia e non il viceversa

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La UIL Scuola Rua interviene con una dichiarazione ufficiale del Segretario Paolo Pizzo sulle disfunzionalità di sistema riferite all’algoritmo che assegna le sedi delle supplenze annuali e fino al termine delle attività didattiche da GaE e GPS. Parole chiare quelle di Pizzo: “La normativa si sta adeguando alla tecnologia e non viceversa“.
Gli errori presenti nell’algoritmo potevano risolversi con una semplice modifica di sistema. Anche quest’anno inevitabile il ricorso ai contenziosi per tutelare il personale.

Errori denunciati anche dalla nostra testata

Nella nostra diretta di giorno 5 settembre alle ore 15, i nostri esperti di normativa scolastica, Lucio Ficara e Dino Caudullo, hanno lungamente discusso sugli errori a catena riscontrati nelle GaE e GPS per l’anno scolastico 2023-2024.

Primo turno di supplenze: annullamenti e rifacimenti

“Ci risiamo. Anche quest’anno ci giungono diverse segnalazioni di annullamento e rifacimento delle operazioni del primo turno di supplenze in diversi uffici scolastici. L’Amministrazione non ha inteso effettuare le modifiche di sistema necessarie e a pagarne le spese sarà la continuità didattica”.
A denunciarlo è il Segretario nazionale Uil Scuola Rua, Paolo Pizzo.
I motivi sono diversi – precisa il Segretario – dal non riconoscimento dei titoli di precedenza, alle incongruenze su specifiche classi di concorso o alla non cancellazione per tempo di docenti già immessi in ruolo. Ma soprattutto restano, per il terzo anno consecutivo, due problematiche di fondo da noi denunciate da tempo: docenti scavalcati da chi ha un punteggio inferiore e disponibilità dei posti ignorate.

Palese violazione dei diritti dei docenti

Il sistema infatti, – prosegue Pizzo – nei turni di nomina successivi riparte con l’assegnazione delle supplenze dall’ultima posizione in graduatoria rispetto al primo turno e considera rinunciatari coloro che potrebbero ottenere la nomina sulla base delle nuove disponibilità. Una palese violazione dei diritti dei docenti che sono utilmente collocati in graduatoria con un punteggio superiore. È un metodo di reclutamento che ha mostrato diversi limiti in merito a una procedura così complessa che non può essere affidata esclusivamente a un algoritmo.
La normativa si sta adeguando alla tecnologia e non viceversa – conclude il Segretario – un paradosso.