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Allarme Legambiente, per Floridia (M5s) il Pnrr cambierà tutto: addio pure classi pollaio. Preoccupati sindacati e sinistra

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Non sembra destare preoccupazioni l’allarme lanciato da Legambiente nel suo rapporto annuale sulla qualità dell’edilizia e dei servizi scolastici. Lo si evince dalle parole della sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia pronunciate durante la presentazione del XXI report: “sul divario territoriale e le differenze soprattutto tra Nord e Sud del Paese – ha detto la sottosegretaria siciliana – è importante ricordare che la cabina di regia sul PNRR in materia di istruzione ha stabilito che il 40% delle risorse dedicate alla scuola siano destinate specificatamente alle aree del paese dove si registrano le maggiori criticità sul fronte dell’edilizia scolastica, in particolare le regioni del Sud”.

I tagli sono un ricordo

La rappresentante del Governo Draghi ha quindi detto che grazie proprio a questi fondi, oltre 17 miliardi, si sta andando verso “il superamento definitivo del problema delle classi numerose attraverso una stagione permanente di investimenti sulla scuola, di assunzioni e di aumento del numero delle classi. I tagli del passato sono destinati a diventare un ricordo che questo Paese si lascia definitivamente alle spalle”.  

Floridia ha quindi ricordato che per le “scuole innovative lo stanziamento previsto è pari a 800 milioni per la costruzione ex novo di scuole ad altissimo efficientamento energetico, oltre a 300 milioni per le palestre e più di 900 milioni per le mense e per tutto ciò che ruota attorno a questi luoghi importantissimi nelle scuole”.

Sul fronte specifico poi della sicurezza, la sottosegretaria dice che “si va verso uno stanziamento complessivo di oltre 4 miliardi, risorse di cui una prima tranche sarà disponibile entro l’anno per tutte le scuole. Inoltre un miliardo verrà destinato alle aule verdi e laboratori green, mentre interventi specifici e nuove linee guida riguarderanno a breve la figura del mobility manager e l’implementazione di un software in grado di suggerire alla popolazione scolastica percorsi di mobilità alternativa tarati sulle esigenze dei singoli istituti”.

“Impiegare i fondi con cum grano salis”

Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, parla di “situazione che si è ormai cristallizzata nel tempo e che conferma per l’ennesima volta l’inaccettabile divario tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Edifici fatiscenti, che soprattutto nel Mezzogiorno non rispondono ai necessari requisiti strutturali, rappresentano un autentico vulnus del sistema scolastico italiano. La carenza di spazi idonei è, soltanto per citare un esempio, una delle cause del sovraffollamento delle aule, problema atavico della nostra scuola”.

“Ci auguriamo – ha continuato Di Meglio – che le risorse del Pnrr stanziate per la messa in sicurezza e la riqualificazione delle scuole vengano impiegate cum grano salis e che i progetti finanziati vengano poi conclusi”. In passato, ha aggiunto, non è andata così, arrivando troppo spesso ad un vero e proprio “corto circuito” dei finanziamenti.

“L’auspicio – ha concluso il coordinatore nazionale della Gilda – è di lasciarci finalmente alle spalle la burocrazia, le incompetenze gestionali e talune criticità che lastricano di ostacoli la strada seguita dagli enti locali per poter utilizzare al meglio i fondi stanziati”.

“Servono nuove aule”

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è sulla “creazione delle nuove aule e dal recupero di quelle dismesse o mai usate per questo scopo che bisogna impegnarsi”

Per il sindacalista serve anche “maggiore tempo scuola e garantire il tempo pieno in tutti gli istituti: è un altro nostro cavallo di battaglia. Introdurre spazi aggiuntivi rispettosi delle regole su sicurezza, vie di fuga in caso di pericolo e anche quel distanziamento ora negato perché le classi medie non superano i 35 metri quadrati, è un obiettivo che dobbiamo porci come prioritario. E i fondi del Recovery plan dovranno servire anche a questo”.

“Ogni giorno piccoli e grandi crolli”

Luca Cangemi, responsabile nazionale Scuola del Partito Comunista Italiano ricorda che “circa la metà degli edifici scolastici italiani mancano persino dei certificati di collaudo statico, di agibilità, di prevenzione incendi per testimoniare una condizione inaccettabile di larga parte di un patrimonio edilizio ogni giorno frequentato da milioni di persone. E che ogni giorno registra piccoli e grandi crolli e disfunzioni di ogni sorta.

Particolarmente grave- considerate le caratteristiche di molte parti del territorio nazionale- è anche l’assenza della verifica di vulnerabilità sismica, che riguarda circa i due terzi degli istituti interessati”.

Per Cangemi, viviamo “una situazione non solo grave ma in via di ulteriore degrado come dimostrano i dati, in netto aumento rispetto agli anni scorsi, delle scuole che necessitano di interventi di manutenzione urgente”.

L’esponente del Pc sostiene, infine, che si è troppo “enfatizzato il PNRR” e che si tratta di fondi del “tutto insufficienti per dimensione e incapaci, per i meccanismi messi in atto, di incidere su quelle grandi differenze territoriali che registra il nostro sistema scolastico in ordine alla dotazione di strutture e servizi”.

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