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Analfabetismo funzionale, per la Crusca la scuola italiana ha svalutato l’insegnamento della grammatica

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Secondo il 58° rapporto del Censis, il 30% degli italiani non sa chi sia Mazzini e il 32% attribuisce la Cappella Sistina a Giotto o Leonardo. Questo dato si inserisce in un quadro più ampio di analfabetismo funzionale, una condizione che limita gravemente la capacità di comprendere testi scritti.

Il linguista Mirko Tavoni, in un intervento pubblicato dall’Accademia della Crusca e riportato dal Corriere, pone una domanda cruciale: “La competenza grammaticale è o non è importante per la comprensione dei testi?”. Tavoni sostiene che, negli ultimi cinquant’anni, la scuola italiana abbia progressivamente svalutato l’insegnamento della grammatica. Mentre si è giustamente dato spazio alle abilità pratiche (ascoltare, parlare, leggere, scrivere), si è trascurata la competenza grammaticale, con risultati insoddisfacenti.

I dati Invalsi confermano che molti studenti non riescono a rispondere a domande che richiedono conoscenze morfologiche e sintattiche di base, dimostrando quanto la grammatica sia essenziale per comprendere i testi. Tavoni sottolinea che la didattica si è limitata a superare la “pedagogia linguistica tradizionale”, criticata già nel 1975 dalle Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica, senza però introdurre un’efficace alternativa.

L’analisi grammaticale, logica e del periodo, pur considerata obsoleta, potrebbe essere ripensata per diventare uno strumento utile alla comprensione. Tavoni conclude che la conoscenza grammaticale non è fine a se stessa, ma una competenza indispensabile per leggere, interpretare e comprendere il mondo attraverso le parole.