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“Andemm al Domm”: 30mila partecipanti alla marcia delle scuole cattoliche

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I 30mila partecipanti alla marcia “Andemm al Domm”, giunta alla trentunesima edizione, hanno ricevuto un saluto in piazza del Duomo dal cardinale Angelo Scola. Alla marcia hanno partecipato studenti, genitori e insegnanti delle scuole cattoliche paritarie di Milano. L’iniziativa è stata organizzata dall’Arcidiocesi e da varie associazioni di genitori cattolici e di scuole paritarie.
Due i cortei che si sono snodati nel centro di Milano: per i più piccoli un tratto breve, da piazza della Scala, mentre per i più grandi (sopra i 6 anni) un percorso più lungo, da corso Sempione. Prima dell’intervento di Angelo Scola una festa di musica, animazione e danza con le allieve dell’Accademia ucraina di balletto.
«La scuola paritaria è pubblica! Perché non è pubblico solo ciò che è statale, ma ciò che nasce per il popolo»: ha detto l’arcivescovo di Milano.
Scola ha salutato tutti gli studenti, i genitori, gli insegnanti «che danno forse l’apporto principale per l’educazione a una vita buona. Nella scuola infatti i valori possono lentamente trovare strada nella mente e nel cuore di ciascuno. Grazie per questo anche alle congregazioni, agli istituzioni, alle cooperative, a tutte le realtà impegnate nella scuola paritaria».
Rivolgendosi alle autorità presenti, Scola ringrazia anche «le istituzioni civili che mostrano di comprendere che la scuola cattolica non vuole egemonie ne privilegi, ma è in armonia con la scuola di stato». Ispirato da uno striscione blu con disegnate le stelle europee e le parole «liberi di educare», l’arcivescovo aggiunge che «libertà ed educazione sono due pilastri per l’educazione della persona e per la crescita della società».
Però le libertà, tra cui quella di poter scegliere senza differenze di costi le scuole statali o paritarie, «o si realizzano oppure generano quel malessere di civiltà che porta alla decadenza». Infatti, «senza una libertà esercitata, senza la libertà di educazione effettivamente realizzata, non usciremo dalla crisi economica che è uno dei segni del travaglio dell’Europa». In conclusione, ha detto: «In atteggiamento dialogico ma in tutta dignità bisogna che le scuole paritarie continuino a sostenere la loro azione di riconoscimento nelle forme che la vostra genialità ha saputo e saprà trovare».